Città del Vaticano , domenica, 18. febbraio, 2018 15:00 (ACI Stampa).
Ci sarà molta poesia nelle riflessioni che il Papa insieme alla Curia Romana ascolteranno da oggi pomeriggio fino a venerdi nella casa per ritiri di Ariccia vicino Roma.
Don José Tolentino de Mendonça ha scelto come tema una forma di “elogio delle sete”, come spiega in una intervista all’Osservatore romano la scelta nasce da un interesse antropologico nella fede.
“La fede - dice il sacerdote portoghese- non è un’ideologia: è un’esperienza. La sete è un tema che lo mostra bene. La sete non è un’idea, ma rivela la vita nella sua realtà. Non è un caso che la Sacra scrittura faccia della sete un tema ricorrente. Per esempio, più di una volta, nei Vangeli ascoltiamo Gesù dire che ha sete. Che cosa significa questa sete? E che cosa può significare per noi in questa stagione concreta della vita della Chiesa? La spiritualità e la mistica cristiane hanno coltivato con saggezza la tematica della sete, ma quest’ultima per noi può funzionare anche come un’utile mappa per affrontare il presente”.
E anche se a volte la sete degli uomini e la sete di Dio non coincidono e sappiamo che “la sete del nostro cuore ha bisogno di essere purificata e reindirizzata. In una società del consumo, come quella tipica del mondo occidentale, la sete è molto spesso ridotta a un gesto consumistico. Ciò che oggi percepiamo come un problema grave delle nostre società è che l’iper-stimolazione del desiderio sta generando un’incapacità di desiderare. Le piccole seti che ci assorbono si trasformano in un ostacolo a vivere la grande sete: la sete di significato, di verità, di bellezza, di assoluto o d’infinito”.
Il Papa lascia il Vaticano intorno alle 16.00 con un autobus che parte dal piazzale del Petriano di fronte all’ Aula Paolo VI. Sospesa tutta la attività pubblica fino a venerdi compreso.