Città del Vaticano , venerdì, 4. marzo, 2022 15:30 (ACI Stampa).
Quando Pompeo Ugonio nel 1588 descrive la chiesa dei Santi Giovanni e Paolo al Celio, dove si celebra la “stazione quaresimale” il venerdì dopo le Ceneri, non sapeva che questa chiesa paleocristiana fosse stata costruita sopra le case romane con pitture pagane e cristiane.
Oggi sono visitate da turisti e studenti di archeologia. Invece vedeva, a destra dell’ingresso della chiesa, il grande basamento del tempio di Claudio, che però per Ugonio era qualcos’altro: era convinto che “fusse la Curia Hostilia, che era un tempio fatto da Tullo Hostilio Re per le genti di Alba.”
“Quivi appresso,” continua, era il palazzo o Regia del medesimo Re Tullo, sopra la quale è fondato il Monasterio congionto a questa Chiesa.”
Ai tempi di Ugonio, il monastero era occupato dalla “congregazione de’ poveri di Christo”, detti i “Gesuati” da più di un secolo. “Particolare instituto di questi Religiosi è, che non prendono ordini sacri, ma facendo ad altri celebrar le Messe, si essercitano in vigilie, digiuni, & orationi, & con le fatiche delle proprie mani si aiutano a sostentare. In Roma si occupano in stillare acque de diversi fiori, & herbe, a publica utilità, così per odire, come per medicina.”
Il monastero è oggi la curia generale dei Padri Passionisti e custodisce la tomba del loro fondatore San Paolo della Croce, morto nel 1775. E’ stato proprio uno dei passionisti che già nell’Ottocento ha scoperto le case antiche nascoste sotto il pavimento della chiesa. Questo frate archeologo, Padre Germano da San Stanislao, pensava che fosse la casa dei due santi fratelli Giovanni e Paolo, che secondo la leggenda sarebbero morti martiri nella loro casa nel 362 sotto l’imperatore Giuliano l’Apostata.