Città del Vaticano , domenica, 11. febbraio, 2018 14:00 (ACI Stampa).
Sono passati cinque anni, da quell’11 febbraio 2013. Eppure è come se fosse ieri. Papa Benedetto XVI con poche parole latine annunciava ai Cardinali e al mondo intero la sua intenzione di rinunciare al pontificato dal 28 febbraio successivo. Un annuncio sconvolgente, storico, inatteso.
Cinque anni dopo Papa Benedetto c’è ancora. La sua presenza è silenziosa, e discreta. Ma nello stesso tempo è viva ed orante.
Pochi giorni fa è stato lo stesso Papa Emerito a darci notizie di sè. “Nel lento scemare delle forze fisiche - ha scritto Benedetto XVI - interiormente sono in pellegrinaggio verso Casa. È una grande grazia per me essere circondato in quest’ultimo pezzo di strada a volte un po’ faticoso, da un amore e una bontà tali che non avrei mai potuto immaginare”.
Benedetto continua il suo pellegrinaggio. Continua la sua salita sul Monte. Continua ad essere - come disse salutando il 28 febbraio 2013 i fedeli dal balcone del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo - “un pellegrino che inizia l’ultima tappa del suo pellegrinaggio in questa terra. Ma vorrei ancora, con il mio cuore, con il mio amore, con la mia preghiera, con la mia riflessione, con tutte le mie forze interiori, lavorare per il bene comune e il bene della Chiesa e dell’umanità”.
La simpatia, la vicinanza, l’affetto in primis di Papa Francesco e di tutto il Popolo di Dio per Benedetto non è scemato. Anzi è andato aumentando. E questa non è una sensazione, ma un dato di fatto. Benedetto non è stato dimenticato, archiviato, messo in soffitta. Papa Benedetto è ancora un faro per la Chiesa. A testimoniarlo è soprattutto Papa Francesco, che sempre ricorda con affetto il suo “venerato” Predecessore. Mettendo in pratica i suoi insegnamenti e continuando le sue riforme.