Città del Vaticano , sabato, 10. febbraio, 2018 12:22 (ACI Stampa).
“Non ci può essere un vero sviluppo che ignori la capacità della natura di rigenerarsi, o che la concepisca non come la nostra casa comune, ma come un magazzino pieno di risorse da consumare”. Lo ha ribadito Papa Francesco - citando l’enciclica Laudato sì - nel corso dell’udienza al personale di Poste Italiane.
Nel rinnovamento - ha osservato il Papa - avete mantenuto “al centro non il profitto ma le persone, ricordando che tutti i servizi offerti verrebbero svuotati del loro valore se fossero fruibili solo da alcuni, o non rispondessero alle esigenze concrete degli utenti. Questo è tanto più importante nel nostro contesto economico e sociale, che così spesso punta a un guadagno fine a sé stesso, dimenticando che la vera ricchezza sta nelle persone, e quindi le tratta spesso come numeri senza volto: chi ha un numero alto è considerato e rispettato, mentre chi è ritenuto uno zero viene buttato via: è la nostra cultura dello scarto”.
Questo - ha aggiunto Francesco - è un “dramma, conseguenza dell’egoismo e di una profonda miopia spirituale” che va combattuto ponendo “al centro le esigenze e la cura delle persone”.
Tra lavoratori e clienti e tra colleghi è necessario mantenere “uno stile di ascolto, di disponibilità e di rispetto! Per riuscirci è indispensabile allenare sé stessi ogni giorno, educandosi ad agire con misericordia anche nei piccoli gesti e nei pensieri. Non dimenticate il sorriso! Chi si comporta così diventa contagioso, e la pace che semina non manca di produrre frutto”.
Il Papa ha lodato poi il comportamento di Poste Italiane nei confronti delle lavoratrici. “Quanto spesso - ha sottolineato - il mondo del lavoro ignora, o finge di non vedere, le necessità peculiari legate all’essere madre, nonché i bisogni delle famiglie, da proteggere e favorire ad ogni costo! Poste Italiane, al contrario, ha sempre cercato di avere una cura particolare per le lavoratrici e le famiglie, rappresentando un segno per ogni ambiente lavorativo, e mostrando che il pieno rispetto di chi lavora e dei suoi diritti non contrasta con il guadagno e l’efficienza, ma al contrario li incrementa”.