Roma , sabato, 10. febbraio, 2018 10:00 (ACI Stampa).
Brescia e la sua diocesi attendono con ansia la data della canonizzazione di Giovanni Battista Montini, Paolo VI.
I vescovi e i cardinali della Congregazione dei Santi hanno, infatti, approvato, come riferisce il settimanale diocesano “La Voce del Popolo”, all’unanimità il miracolo attribuito al pontefice bresciano.
Nelle prossime settimane il prefetto della Congregazione delle Cause dei
santi, il card. Angelo Amato sottoporrà a Papa Francesco il risultato della votazione e il pontefice stabilirà la data della canonizzazione che, secondo quanto ipotizzato da settimanale, potrebbe avvenire durante il Sinodo dei giovani previsto nel prossimo mese di ottobre.
Intanto si avvicina la consultazione elettorale del 4 marzo. I vescovi della Conferenza Episcopale della Toscana, nel comunicato finale sui lavori della sessione autunnale, tenutasi all'Eremo di Lecceto, invitano i cattolici ad una partecipazione responsabile e informata. Tre le azioni che vengono proposte ai cristiani “come forma di buon esercizio della cittadinanza”: “informarsi con attenzione”, “discernere tra le varie proposte, in un’ottica di ricerca sincera del bene comune” e “andare a votare, come esercizio di responsabilità, superando la tentazione dell’astensionismo e della disaffezione”.
Tra i temi affrontati dai vescovi toscani la preparazione al sacerdozio. In ogni diocesi è stato attivato l’anno propedeutico all’ingresso in Seminario, è stata approvata una struttura regionale che opererà a servizio dell’anno propedeutico che si realizzerà a livello diocesano, “integrando la formazione teologica e spirituale offerta in sede diocesana dal ‘sacerdote responsabile del propedeutico’ che ogni vescovo dovrà individuare”. E in vista della Quaresima, i vescovi toscani hanno rivolto a tutti i fedeli il richiamo a “un cammino di conversione: questo tempo speciale, che è sempre accompagnato da gesti di carità, risvegli l’attenzione verso i fratelli meno fortunati e ci aiuti a superare quella che Papa Francesco chiama la ‘cultura dello scarto’, combattendo ogni forma di avidità che raffredda i nostri cuori”.