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Messaggio per la Quaresima, Turkson: “Ecco gli ostacoli alla chiamata dei discepoli”

messaggio per la Quaresima | La conferenza stampa di presentazione del Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima 2018, Sala Stampa Vaticana, 6 febbraio 2018 | Daniel Ibanez  / ACI Group messaggio per la Quaresima | La conferenza stampa di presentazione del Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima 2018, Sala Stampa Vaticana, 6 febbraio 2018 | Daniel Ibanez / ACI Group

Un messaggio concreto, che mostra “i diversi ostacoli nel cammino del discepolo quando è chiamato da Gesù.” Il Cardinale Peter Turkson, prefetto del Dicastero per lo Sviluppo Integrale, descrive così il messaggio del Papa per la Quaresima.

Il tema del messaggio è “Per il dilagare dell’iniquità, si raffredderà l’amore di molti”, e il Cardinale Turkson punta anche il dito anche contro “le politiche adottate da diversi governi”, che creano “situazioni di dilagamento dell’iniquità”, una iniquità che “combatte contro l’amore”.

Nel messaggio si parla anche della pratica del digiuno, e viene naturale collegarlo alla Giornata di Digiuno e Preghiera per la Pace che il Papa ha indetto per il prossimo 23 febbraio. Può essere, quella del digiuno, una pratica per il dialogo interreligioso? Il Cardinale Turkson non risponde, ricorda che anche altre confessioni religiose hanno il digiuno tra le loro prassi.

Quindi, il tema della violenza. Il Cardinale Turkson ricorda un seminario sulla non violenza organizzato dall’allora Pontificio Consiglio per la Giustizia e per la Pace nel 2016, che poi divenne il tema del Messaggio per la Giornata Mondiale per la Pace del 2017. “Dobbiamo – sottolinea – cercare di non fare della non violenza una mera retorica contro la guerra. Una violenza può anche essere considerata un progetto per la promozione della dignità delle persone, perché quando qualcuno fa qualcosa contro la dignità delle persone, compie una violenza”.

Ad essere messa in gioco è la missione della Chiesa, specialmente per i più emarginati. Natalia Peirò, da poco eletta segretario generale della Caritas Spagna, afferma che proprio il lavoro nella carità è “una grande responsabilità” che va portata avanti con la “testimonianza reale”, e mettendo in pratica “un territorio che vede”, andando incontro a quanti sono ai margini che in questo momento sono soprattutto i migranti, quanti sono schiavi della tratta delle persone, la difesa della casa comune.

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Per la Caritas “niente che è umano può essere alieno”, sottolinea Natalia Peirò.

Ma questo messaggio è anche collegato ad una iniziativa del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, le 24 ore della preghiera. Lo racconta monsignor Krzysztof Marcjanowicz, Officiale del Pontificio Consiglio. “L’iniziativa – dice – è il seguito dell’adorazione eucaristica mondiale proposta per l’Anno della Fede. Dopo quella Giornata, abbiamo visto tantissimi frutti di conversione. Abbiamo così cercato di riproporre ogni anno questa adorazione eucarisica, lasciando aperte le chiese per 24 ore, o il tempo massimo che possono rimanere aperte”.

Il tema delle 24 ore per il Signore, quest’anno, è “Presso di te è il perdono”, ed è già pronto un sussidio da distribuire in varie lingue.

"Il bello di questo messaggio - chiosa monsignor Segundo Tejado Munoz, sottosegretario del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale - è che rappresenta in pieno il pensiero di Papa Francesco, perché spontaneo nel linguaggio come sono le sue omelie di Santa Marta. Ed è questa dimensione spirituale e di preghiera che non dobbiamo dimenticare".