Colonia , martedì, 6. febbraio, 2018 9:00 (ACI Stampa).
Un’identica esperienza di fede accomuna paesi pur diversi come Siria e Nigeria. Qui i cristiani soffrono guerra e persecuzione fino al rischio dell’estinzione. Eppure la loro fede si rafforza e germoglia ancor più viva, inestinguibile.
È quanto hanno raccontato sabato 27 gennaio presso la Maternushaus di Colonia - nel corso della quindicesima “Giornata commemorativa di Padre Werenfried van Straten”, fondatore dell’Opera Pontificia “Aiuto alla Chiesa che Soffre” - monsignor Matthew Man-Oso Ndagoso, arcivescovo della Diocesi nord nigeriana di Kaduna e monsignor Joseph Tobji, arcivescovo maronita di Aleppo (Siria).
Nonostante la persecuzione della setta islamista Boko Haram, o forse proprio in virtù di questa persecuzione, in Nigeria aumenta il numero di seminaristi e di cristiani. "Negli scorsi quattro anni – ha spiegato l’arcivescovo Ndagoso ad un pubblico di circa 400 persone – ho inaugurato ogni anno almeno tre nuove parrocchie". Sebbene la Nigeria sia l’unico paese al mondo dove musulmani e cristiani si eguagliano nel numero, nel nord i cristiani sono una minoranza. La sharia, la legge islamica, rende difficile la loro vita di fede: si susseguono continui attacchi alle chiese ed i permessi per costruirle vengono negati. Perfino la casa dell’arcivescovo a Kaduna è stata praticamente distrutta.
Eppure le attività di Boko Haram si infrangono contro la fede dei cristiani, come onde su inamovibili rocce. E, piuttosto, sortiscono l’effetto contrario. "Nel 2012 – ha proseguito monsignor Ndagoso – un attacco ad una chiesa nella parte settentrionale di Kaduna ha causato diversi morti e oltre un centinaio di feriti. Fino all’attentato venivano celebrate tre messe a settimana. Ora invece si celebra la santa messa ogni giorno e il numero di fedeli si è triplicato".
Accanto ad atti estremi di palese persecuzione, una diffusa e quotidiana discriminazione. L’insegnamento della religione cristiana è proibito nelle scuole. "L’ora di religione – ha aggiunto il vescovo nord nigeriano - può essere solo islamica. Gli insegnanti sono pagati con denaro pubblico, esattamente come la costruzione delle moschee. Mentre ai cristiani si negano i terreni per costruire le loro chiese. I cristiani, specie nel nord, vogliono essere trattati e giudicati secondo criteri di giustizia, indipendentemente dal credo religioso, l’appartenenza etnica o politica, o lo stato sociale. Vogliono solo che i loro fondamentali diritti umani e la loro libertà venga rispettata e garantita".