Città del Vaticano , lunedì, 5. febbraio, 2018 11:00 (ACI Stampa).
Prendere un po’ di tempo per la preghiera di adorazione dicendo soltanto “ascolta e perdona”. Così il Papa stamani nell’omelia della Messa a Casa Santa Marta.
Secondo il portale Vatican News, il Papa parte dalla Prima Lettura odierna nella quale si narra che il re Salomone convoca il popolo per salire verso il Tempio, per far salire l’arca dell’alleanza del Signore. Un cammino in salita per portare l’alleanza, durante il quale il popolo aveva addosso la propria storia, “la memoria della elezione”.
Allora il popolo entrò in adorazione: “Dai sacrifici che faceva nel cammino in salita al silenzio, all’umiliazione dell’adorazione”. “Tante volte penso – dice il Papa – che noi non insegniamo al nostro popolo ad adorare. Sì, gli insegniamo a pregare, a cantare, a lodare Dio, ma ad adorare… La preghiera di adorazione, questa che ci annienta senza annientarci: nell’annientamento dell’adorazione ci dà nobiltà e grandezza. E approfitto, oggi, voi, con tanti parroci di recente nomina, per dire: ma, insegnate al popolo ad adorare in silenzio, adorare”.
Come si narra nella Liturgia di domani, Salomone, infatti, riesce solo a dire due parole: “ascolta e perdona”. Il Papa, in conclusione, invita ad “adorare in silenzio con tutta la storia addosso e chiedere: “Ascolta e perdona”. “Ci farà bene – conclude - oggi, prendere un po’ di tempo di preghiera, con la memoria del nostro cammino, la memoria delle grazie ricevute, la memoria dell’elezione, della promessa, dell’alleanza e cercare di andare su, verso l’adorazione, e in mezzo all’adorazione con tanta umiltà dire soltanto questa piccola preghiera: sscolta e perdona”.