Ceuta , giovedì, 1. febbraio, 2018 14:00 (ACI Stampa).
Arrivò nel 1418, inviata da Enrico il Navigante, infante di Portogallo e grande protagonista dell’era delle grandi scoperte geografiche. E già si preparano le feste, nella città autonoma spagnola di Ceuta, in territorio africano, per il 600esimo anniversario dell’arrivo di quella che da allora è chiamata “Vergine dell’Africa”.
Incoronata canonicamente il 10 novembre 1946, dichiarata ufficialmente patrona della città di Ceuta da Pio XII nel 1949, la scultura presenta la Vergine intronizzata e seduta, con il corpo morto di Cristo nelle braccia. Una immagine scolpita in un unico blocco di legno, fatta eccezione per testa di Cristo e la mano sinistra della Vergine.
Sarà questa scultura ad essere festeggiata in tutto il suo splendore. Il logo è stato presentato negli scorsi giorni, elaborato dal grafico Josè Gallardo. I festeggiamenti saranno grandi: si attende la presenza di Alberto Garcia Reyes, predicatore della Settimana Santa spagnola del 2017, e ci sarà una Messa celebrata dai vescovi di Cadice e Ceuta Rafael Zomoza, da quello di Tangeri Santiago Agrelo, di quello di Lisbona Manuel José Macario de Nascimento e quello di Gibilterra Carmelo Zammit. Quattro vescovi, perché la storia della Vergine si è dipanata in queste quattro diocesi, a loro volta derivate da altre organizzazioni ecclesiastiche.
Nel corso degli anni, la Vergine ha avuto una serie di titoli: quello di Patrona di Ceuta, Sindaco perpetuo, governatore e capitano generale.
Ma quale è la storia dietro la Vergine di Africa?