Roma , sabato, 27. gennaio, 2018 10:00 (ACI Stampa).
In questa settimana i vescovi del Consiglio Permanente della Cei si sono ritrovati a Roma per la loro sessione invernale sotto la presidenza del card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve.
Tra i temi al centro della discussione e toccati da Bassetti nella prolusione di apertura la recente legge sulle DAT; il lavoro, la famiglia e i giovani; le migrazioni internazionali,
l’impegno per la pace nel Mediterraneo e le prossime elezioni politiche e amministrative. Davanti all’approssimarsi dell’appuntamento elettorale dal Consiglio Permanente è emerso un duplice e unanime appello: “agli elettori, perché superino senza esitazione ogni tentazione di astensionismo; ai candidati, perché avvertano la necessità di un cammino formativo e la responsabilità di mantenere per tutta la durata del mandato un vero rapporto con la ‘base’. Entrambe sono condizioni essenziali per conoscere da vicino e, quindi, affrontare i problemi che toccano la vita reale della gente”, si legge nel comunicato finale.
Un tema, quello dell’appuntamento elettorale del 4 marzo, che coinvolge milioni di cittadini. E per questo, in questa campagna elettorale i vescovi della Conferenza Episcopale Lombarda ritengono opportuno offrire ai propri fedeli alcune indicazioni pastorali, per incoraggiarli “alla serenità e alla responsabilità nel cammino di preparazione a questi importanti appuntamenti”. “La premessa fondamentale – scrivono in una nota - è che i cristiani, come tutti i cittadini italiani, vogliono riaffermare la necessità di una buona politica. Le comunità cristiane devono essere non solo voce che chiede e critica, ma piuttosto luogo di formazione per accompagnare le persone alla maturità, quindi anche alla capacità e passione per un impegno politico coerente e generoso”. Di fronte alla tentazione “molto diffusa dell’astensionismo e del disinteresse” per i presuli lombardi, è necessario e urgente che l’opera educativa delle comunità cristiane “solleciti tutti alla presenza e alla partecipazione attiva e responsabile a questi appuntamenti elettorali: anzitutto attraverso l’espressione consapevole del proprio voto; più approfonditamente auspicando l’impegno attivo di un numero sempre maggiore di fedeli laici in ambito politico e più in generale praticando una partecipazione alla vita politica che non si limiti al momento delle elezioni, ma accompagni la vita quotidiana delle istituzioni, attraverso lo strumento dell’informazione, della vigilanza e del richiamo”.
La Chiesa, sottolineano, “non si schiera in modo diretto per alcuna parte politica. Ciò significa che tutti – in particolare coloro che si propongono come candidati – si guardino dalla tentazione di presentarsi come gli unici e più corretti interpreti della Dottrina sociale della Chiesa e dei valori da essa affermati. Occorre educarsi maggiormente sia alla condivisione dei medesimi principi ispirati alla retta ragione e al Vangelo, sia al rispetto dell’ineludibile diversità di esiti dell’esercizio di discernimento e della conseguente pluralità di scelte. Su ciascuna di queste scelte – purché siano coerenti con i principi derivanti dalla medesima ispirazione cristiana – il giudizio andrà formulato a partire dalle ragioni addotte a loro sostegno, dalla loro percorribilità ed efficacia, dal rispetto che esse esprimono e promuovono del sistema democratico”. Da qui anche l’invito a parrocchie, istituti religiosi, scuole cattoliche, associazioni e i movimenti ecclesiali, a non mettere a disposizione di singoli partiti o formazioni politiche le loro sedi per evitare strumentalizzazioni a
fini elettorali.
L’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, sempre in vista degli appuntamenti elettorali, ha scritto una lettera ai giovani che per la prima volta avranno diritto di voto. “Vorrei – scrive mons. Delpini - che per tutti il compimento dei 18 anni fosse una festa: nessuno si lasci convincere da quelli che dicono che non c’è niente da festeggiare! La festa che propongo, la festa alla quale invito è quella che celebra la bellezza della vita e si assume la responsabilità di renderla bella, per sé e per gli altri. La politica e la vocazione sono le sfide più audaci e le occasioni più preziose: buon compleanno, 18enni!”