Lima , domenica, 21. gennaio, 2018 22:44 (ACI Stampa).
La Messa nella Base Aerea Las Palmas di Lima con circa un milione e trecentomila fedeli presenti è l’ultima tappa del viaggio apostolico di Papa Francesco in Perù.
Davanti all’immagine del Señor de los Milagros Francesco sottolinea come sempre il Signore si metta “in movimento per entrare nella nostra storia personale, concreta. E’ lì, in mezzo alle strade polverose della storia, dove il Signore ti viene incontro”.
Dinanzi alle tante ingiustizie delle nostre città - spiega il Papa - potremmo avere “la tentazione di fuggire, di nasconderci, di defilarci. E i motivi non mancano. Guardando la città potremmo cominciare a constatare che ci sono cittadini che ottengono i mezzi adeguati per lo sviluppo della vita personale e familiare, però sono moltissimi i non cittadini, i cittadini a metà o gli avanzi urbani che stanno ai bordi delle nostre strade, che vanno a vivere ai margini delle nostre città senza condizioni necessarie per condurre una vita dignitosa, e fa male constatare che molte volte tra questi avanzi umani si trovano volti di tanti bambini e adolescenti. Si trova il volto del futuro. E vedendo queste cose nelle nostre città, nei nostri quartieri finisce per provocare quella che potremmo chiamare la sindrome di Giona: uno spazio di fuga e di sfiducia. Uno spazio per l’indifferenza, che ci trasforma in anonimi e sordi davanti agli altri, ci fa diventare esseri impersonali dal cuore asettico, e con questo atteggiamento facciamo male all’anima del popolo”.
Davanti a tutto questo Papa Francesco richiama l’Enciclica Spe Salvi del suo Predecessore Papa Benedetto XVI. “La misura dell’umanità - scriveva il Papa Emerito - si determina essenzialmente nel rapporto con la sofferenza e col sofferente. Questo vale per il singolo come per la società. Una società che non riesce ad accettare i sofferenti e non è capace di contribuire mediante la com-passione a far sì che la sofferenza venga condivisa e portata anche interiormente è una società crudele e disumana”.
Di fronte a situazioni analoghe cosa fa Gesù? Si chiede il Papa: predica speranza. E cosa accade? “Il Vangelo - sottolinea - ci mostra la gioia e l’effetto a catena che questo produce: è giunto fino a noi annunciato dalla nube di testimoni che hanno creduto in Lui. E’ arrivato fino a noi per impegnarsi nuovamente come un rinnovato antidoto contro la globalizzazione dell’indifferenza. Perché davanti a questo Amore non si può rimanere indifferenti”.