Roma , giovedì, 25. gennaio, 2018 9:00 (ACI Stampa).
Superbia, avarizia, brama di potere, menzogna fomentano le guerre. In particolare quella lunga e sanguinosa della Repubblica Democratica del Congo. Uno stato al quale il Papa aveva dedicato una preghiera per la pace lo scorso 23 novembre e che è stato al centro ( insieme al Sud Sudan ) della tavola rotonda “Costruiamo insieme la pace”, organizzata alla Pontificia Università Urbaniana, dall’Unione dei Superiori Generali e dall’associazione “Solidarity for South Sudan”, con la collaborazione del Dicastero per il servizio dello Sviluppo Umano Integrale. E proprio ieri, Papa Francesco, ha lanciato un nuovo appello di pace per la Repubblica Democratica del Congo. ACI Stampa ne ha parlato con Suor Sheila Kinsey, Co-segretario esecutivo della Commissione JPIC dell’USG-UISG e organizzatrice dei lavori.
Il titolo della Tavola Rotonda organizzata alla Pontificia Università Urbaniana citava: “La gente del Sud Sudan fa sentire la sua voce e costruisce la pace”. Suor Sheila, in che modo il Congo si sta attivando per il dialogo e la pace?
La gente del Congo organizza e studia “pratiche di nonviolenza” ed è impegnata sempre in manifestazioni pacifiche. Loro contattano chiunque tramite WhatsApp e ci sono video su Youtube che mostrano i pacifici manifestanti che invece vengono picchiati e derubati. Ma il messaggio deve arrivare in tutto il mondo.
Quali sono le iniziative concrete di pace per il Congo? Noi cosa possiamo fare?
Il popolo del Congo unisce le sue voci e vuole soprattutto che la costituzione sia rispettata. È importante per noi sapere cosa sta succedendo e offrire il nostro sostegno con la preghiera. Attraverso le nostre relazioni personali con i popoli del Congo, possiamo affermare il loro valore e la loro importanza, anche attraverso una comunicazione regolare. Possiamo far loro sapere che siamo consapevoli della tragedia nel loro paese e ascoltare le loro storie. In questo modo sono incoraggiati a fare ciò che pensano sia meglio per il loro paese. Ascoltare storie sul coraggio della propria gente ispira loro più coraggio.