Il presidente ha fatto sapere che la visita del Papa “sarà un regalo speciale” per il centenario della Repubblica Baltica, e sottolineato che la Santa Sede ha aiutato molto il Paese, non riconoscendo mai l’occupazione della Lituania e incoraggiando la Lituania e non avere paura quando questa ha riconquistato l’indipendenza.
L’incontro delle nevi ha avuto luogo l’11 e il 12 gennaio, nel distretto di Traka, e vi hanno partecipato i ministri degli Eseri di Lettonia, Estonia e Santa Sede, i ministri della Difesa di Svezia ed Estonia e oltre 100 tra diplomatici di alto livello, parlamentari, e esperti di politiche di sicurezza.
Il 13 gennaio, l’arcivescovo Gallagher ha celebrato una Messa nel giorno dell’indipendenza. “Nel gennaio 1991 – ha detto – avete testimoniato al mondo la profonda verità che la pace può essere ottenuta attraverso una resistenza non violenta, anche di fronte alla violenza”.
L’arcivescovo Gallagher ha ripercoroso gli eventi del 13 gennaio 1991, ricordando le immagini provenienti dagli Stati baltici che mostravano “persone disarmate di fronte i carri armati”. “La Chiesa è stata con voi in preghiera”, ha detto l’arcivescovo Gallagher. E ha ricordato la visita di San Giovanni Paolo II, 25 anni fa. “Pregando di fronte al cimitero Antakalnis – ha detto – di fronte alle tombe di quanti sono morti per la libertà dove anche io ho pregato stamattina, San Giovanni Paolo II ha detto: ‘La fede vi ha aiutato a resistere alle oscure e frequenti ondate di oppressione che hanno negato Dio e umiliato l’uomo’.”
Monsignor Camilleri in Vietnam
Quattro giorni in Vietnam, per proseguire sul cammino delle relazioni ad alto livello e sperando di accelerare il processo per lo stabilimento dei pieni rapporti diplomatici: il sottosegretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, monsignor Antoine Camilleri, è stato in Vietnam in questi giorni, per una serie di incontri ad alto livello.
Il Vietnam è uno dei pochi Paesi al mondo che non ha relazioni diplomatiche con la Santa Sede, ma da diversi anni è stato stabilito un tavolo bilaterale che ha portato alla prima nomina di un rappresentante vaticano nel Paese, sebbene non residenziale. La visita di monsignore Cammilleri si inserisce, dunque, in questo percorso.
Molti i temi sul tavolo: quello della libertà religiosa (l’ultima legge del Vietnam conteneva delle aperture, ma ancora timide), quello della nomina dei vescovi (c’è una sorta di tacito accordo per cui la Santa Sede nomini vescovi graditi anche al governo di Hanoi), quello della presenza dei cattolici nella società.
Dopo l'incontro con monsignor Camilleri, il primo ministro Nguyen Xuan Phuc ha sottolineato l’impegno del Vietnam nella politica di libertà religiosa, messo in luce gli sviluppi positivi del tavolo bilaterale della Santa Sede ed espresso il desiderio di promuovere le relazioni tra Vietnam e Santa Sede.
Da parte sua, il “viceministro degli Esteri” vaticano ha portato i saluti del Papa al Vietnam, ha ribadito la volontà della Santa Sede di stabilire piene relazioni diplomatiche e messo in luce il contributo dei cattolici alla prosperità nazionale.
Molti gli incontri che monsignor Camilleri ha avuto durante il viaggio. Tra questi, quello con Buoi Thanh Son, viceministro degli Esteri, e Vu Chien Tang, viceministro degli Affari Religiosi.
Myanmar, un incontro sulle minoranze cristiane in Kachin
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Quando Papa Francesco è stato in Myanmar, i riflettori del mondo erano puntati sul dramma dei Rohingya. In realtà, ci sono molte minoranze discriminate nel Paese, che non prendono i riflettori, ma che vivono gli stessi problemi, e tra queste le minoranze cristiane nello Stato in Kachin.
Per questo, l’incontro dello scorso 16 gennaio tra quattro vescovi del Kachin il capo militare del Myanmar Min Aung Hlaing riveste una particolare importanza. Quando Papa Francesco è stato in Myanmar, il Cardinale Bo si è speso perché ci fosse un incontro con il capo militare, che è avvenuto proprio all’inizio del viaggio, solidificando un ponte di dialogo tra Chiesa e militari che ha trovato un primo riscontro nell’incontro.
I vescovi presenti all'incontro erano: l’arcivescovo Paul Zingthung Grawnq emerito di Mandaly, e i vescovi Phili Lasap Za Hawng di Lashio, Francis Daw Tang di Myitkyina e Raymond Sumlut Gam di Banmaw.
L’incontro è durato una ora e 45 minuti, e si è discussa la situazione negli Stati Kachin e Shan, dove negli ultimi mesi è scoppiato di nuovo il conflitto tra gruppi etnici armati e l’esercito del Myanmar. I vescovi hanno parlato in particolare della situazione degli sfollati, e del desiderio di questi ultimi di tornare a casa, messo in luce il desiderio della Chiesa di “giungere ad una pace durature attraverso il dialogo e non con le armi”, e sottolineato che la Chiesa è “pronta a prendere parte alla costruzione della nazione”. La situazione in Kachin è difficile dal 1948, ma tutto è deteriorato a partire dal 2011. Sono più di 100 mila i Kachin – in prevalenza cristiani – sono stati sfollati in questi anni.
Dal Baltico ai Balcani: l’anniversario del riconoscimento della Croazia
Lo scorso 15 gennaio è ricorso il 26esimo anniversario del riconoscimento internazionale della Repubblica di Croazia. Per l’occasione, l’arcivescovo Nikola Eterovic, nunzio apostolico in Germania, ha tenuto una conferenza al Club Diplomatico Croato su “Chiesa e Stato: un sistema di cooperazione concordatario”.