Città del Vaticano , mercoledì, 17. gennaio, 2018 10:00 (ACI Stampa).
Sarà una intera giornata dedicata agli aspetti teologici e canonici nell’oggi dei Movimenti e Comunità ecclesiali quella di domani 18 gennaio al Palazzo della Cancelleria a Roma.
Promossa dal Centro Evangelii Gaudium dell’Istituto Universitario Sophia e sotto il patrocinio dell’Associazione Canonistica Italiana sarà aperta dal saluto di Maria Voce a nome dei Movimenti e Comunità promotori poi l’introduzione del Card. Kevin Farrell. Le relazioni della mattinata saranno tenute da mons. Piero Coda, Mons. Luis Navarro, P. Gianfranco Ghirlanda S.J., dal vescovo Christoph Hegge e moderate dal Card. Francesco Coccopalmerio. La sessione del pomeriggio affronta le “Questioni aperte” poste dai Movimenti e Comunità promotori e le prospettive tracciate da “Canonisti a confronto”: il Prof. J.M. Bahns e la Prof.ssa E. Di Bernardo.
Paolo VI, in un discorso tenuto il 17 settembre 1973 al II Congresso internazionale di Diritto canonico, aveva invitato i partecipanti ad «approfondire l’opera dello Spirito che deve esprimersi anche nel Diritto della Chiesa». Dieci anni dopo veniva promulgato da Giovanni Paolo II il nuovo Codice di Diritto canonico e, sette anni più tardi, il Codice dei canoni delle Chiese orientali. In questa mutata situazione normativa della Chiesa cattolica hanno cercato collocazione le nuove realtà carismatiche denominate genericamente «movimenti e comunità ecclesiali».
Questa espressione definisce realtà aggregative contemporanee che si presentano alla Chiesa con caratteristiche in parte note e in parte inedite, suscitando problemi canonici nuovi con i quali il legislatore si deve confrontare. D’altronde i due Codici vigenti non conoscono il termine «movimenti e comunità ecclesiali», motivo per il quale queste aggregazioni sono state collocate giuridicamente tra le associazioni di fedeli. Ma sarà il diritto delle associazioni in grado di sostenere le complesse dinamiche relazionali che la natura stessa dei movimenti e comunità ecclesiali suscita? La problematica canonica inoltre è ampliata dalla diversità di queste aggregazioni, originata dagli specifici carismi ricevuti da ciascuna di esse. Carisma collettivo per ogni aggregazione, nel quale però si iscrivono le molteplici e non omogenee vocazioni personali dei singoli membri.
Queste e altre questioni di attualità nella vita di movimenti e comunità ecclesiali hanno in questa giornata di studio uno spazio di approfondimento e dibattito aperto, in linea con la Lettera Iuvenescit Ecclesia ai Vescovi della Chiesa cattolica, che richiama «alla luce della relazione tra doni gerarchici e carismatici, quegli elementi teologici ed ecclesiologici la cui comprensione può favorire una feconda ed ordinata partecipazione delle nuove aggregazioni alla comunione ed alla missione della Chiesa» e fa sperare, anche dal punto di vista canonico, nell’individuazione di forme nuove, più adeguate ad esprimere al meglio i loro doni carismatici.