Città del Vaticano , domenica, 14. gennaio, 2018 12:11 (ACI Stampa).
È l’itinerario di fede dei discepoli di tutti i tempi, quello che seguono i primi apostoli, i quali vanno ad incontrare personalmente Gesù. Perché – sottolinea il Papa – “soltanto un incontro personale con Gesù genera un cammino di fede”. E questo incontro, nutrito con la preghiera e la meditazione, ci fa superare la “religiosità abitudinaria e scontata” da cui Francesco mette in guardia.
Dopo la Messa per la Giornata Mondiale per il Migrante e Rifugiato, Papa Francesco sale nel suo appartamento nel Palazzo Apostolico, per il consueto Angelus domenicali. C’è, nelle sue parole, l’annuncio di spostamento di data.
La Giornata Mondiale per il Migrante e Rifugiato, nata dalla straordinaria intuizione di Benedetto XV, si svolgerà da oggi in poi la seconda domenica di settembre. Quindi, la 105esima Giornata Mondiale per il Migrante e il Rifugiato, segno della sollecitudine della Chiesa per il popolo migrante da più di un secolo, si terrà domenica 8 settembre 2019.
Come di consueto, prima della preghiera dell'Angelus il Papa si sofferma sul Vangelo del giorno: Giovanni Battista che indica Gesù, i primi discepoli – tra cui Andrea – che lo seguono, Gesù che li invita a casa loro, Andrea che presenta a Gesù il fratello Simone, che da allora sarà ribattezzato Cefa, Pietro.
Il racconto evangelico – spiega Papa Francesco – presenta una dinamica che si muove “tra epifania e sequela, tra manifestazione e vocazione”, e al centro di questa dinamica la domanda chiave di Gesù: “Che cosa cercate?” La rivolge ai primi discepoli, la rivolge anche a Maria Maddalena, quando questa andrà alla tomba lasciata vuota dal Cristo risorto.