Città del Vaticano , domenica, 7. gennaio, 2018 12:10 (ACI Stampa).
Nel giorno del Battesimo di Gesù comprendiamo la grande umiltà del Nostro Signore. Lo ha detto Papa Francesco durante la preghiera mariana dell’Angelus in Piazza San Pietro. Dopo aver battezzato 34 bambini nella Cappella Sistina, Francesco si affaccia dalla finestra del Palazzo Apostolico e parla ai fedeli della solennità di oggi, il Battesimo di Gesù, “Colui che non aveva peccato, nel mettersi in fila con i penitenti, mescolato fra loro per essere battezzato nelle acque del fiume”.
Il Papa osserva: “Così facendo, Egli ha manifestato ciò che abbiamo celebrato nel Natale: la disponibilità di Gesù a immergersi nel fiume dell’umanità, a prendere su di sé le mancanze e le debolezze degli uomini, a condividere il loro desiderio di liberazione e di superamento di tutto ciò che allontana da Dio e rende estranei ai fratelli. Come a Betlemme, anche lungo le rive del Giordano Dio mantiene la promessa di farsi carico della sorte dell’essere umano, e Gesù ne è il Segno tangibile e definitivo”.
Nell’Angelus Francesco ricorda che lo Spirito Santo è l’artefice del rito del Battesimo, il nostro e quello di Gesù: “E’ lo Spirito che apre gli occhi del cuore alla verità, tutta la verità. E’ lo Spirito che spinge la nostra vita sul sentiero della carità. È lo Spirito il dono che il Padre ha fatto a ciascuno di noi nel giorno del nostro battesimo. È lo Spirito che ci trasmette la tenerezza del perdono divino”.
"Voi sapete la data del vostro Battesimo? Ognuno ci pensi - dice il Papa a braccio - o chiedete alla mamma, al papà, alla zia...Papa Francesco conclude raccomandando a tutti di non dimenticare la data del Battesimo: “La festa del battesimo di Gesù invita ogni cristiano a fare memoria del proprio battesimo. Dimenticarlo significa esporsi al rischio di perdere la memoria di quello che il Signore ha fatto in noi, finendo per considerarlo solo come un fatto che è avvenuto nel passato e non il Sacramento nel quale siamo diventati nuove creature e siamo stati rivestiti di Cristo, innestati nella relazione di Gesù con Dio Padre”.