Advertisement

Cina, la morte dei vescovi Li Jingfeng e Mattia Yü Chengxin

Vescovo Luca Li Jingfeng di Fengxiang | Un ritratto del Vescovo Luca Li Jingfeng, scomparso lo scorso 17 novembre | Fides Vescovo Luca Li Jingfeng di Fengxiang | Un ritratto del Vescovo Luca Li Jingfeng, scomparso lo scorso 17 novembre | Fides

È morto lo scorso novembre, a 96 anni il vescovo Luca Li Jingfeng, guida della diocesi di Fengxiang, in Cina. E a dicembre è morto Mattia Yü Chengxin, vescovo di Hanzhong, dal 2007 invalido a causa di un ictus. La notizia ufficiale della scomparsa dei due presuli è stata data oggi dalla Sala Stampa vaticana.

Luca Li Jingfeng era l’unico vescovo ad essere stato riconosciuto dal governo cinese, sebbene non si fosse iscritto all’associazione patriottica, e fu invitato a partecipare a due sinodi, nel 2005 e nel 2012, senza però potervi prendere parte.

La Sala Stampa vaticana ha comunicato che il presule è deceduto venerdì 17 novembre, alle ore 7,20, e che era gravemente malato, e che il funerale è stato celebrato il 25 novembre, e che la sua salma è stata seppellita nella cattedrale di Fengxiang. La diocesi conta circa 23 mila fedeli, una quarantina di sacerdoti, venti religiosi francescani minori e un centinaio di suore.

Nato nel 1921 da una famiglia di tradizione cattolica con 8 figli, fu ordinato sacerdote il 29 giugno del 1947, e – tra i suoi incarichi – ci fu anche quello di rettore del seminario diocesano, di cui fu rettore dal 1956 al 1959. Fu arrestato nel 1959 perché contrario al “Movimento delle Tre Autonomie”, un movimento nato dal tentativo delle Chiese cristiane protestanti di tendere una mano al governo cinese. Le tre autonomie erano "autogoverno, autofinanziamento e autopropaganda", e fu generato a partire da un "Manifesto Cristiano" formulato da alcune Chiese protestanti nel maggio 1950, in cui si dichiaravano favorevoli alla riforma agraria e proclamavano la loro estraneità alle potenze imperialiste. 

Il movimento trovò il favore del governo, ma non quella dei cattolici, che rifiutarono ogni forma di distacco dalla Santa Sede. Il vescovo Li visse 20 anni di prigionia e di lavori forzati. Fu liberato nel 1979, e fu consacrato Vescovo Coadiutore di Fengxiang da S.E. Mons. Antonio Zhou Weidao e il 14 febbraio 1983 divenne Ordinario di Fengxiang in seguito alla morte di Mons. Zhou.

Advertisement

“Nel 2004 – ricroda la Sala Stampa vaticana - fu riconosciuto dal Governo come Vescovo ufficiale di Fengxiang, senza aderire all’Associazione Patriottica. Il 6 gennaio 1996, Mons. Li consacrò Mons. Pietro Zhang Zhiyong Vescovo Coadiutore di Fengxiang, il quale nel 2010 si ritirò dall’ufficio a causa di malattia, senza mai succedergli”.

Il vescovo LI fu invitato da Benedetto XVI nel 2005 a partecipare al Sinodo dei Vescovi sull’Eucarestia, insieme ad altri tre vescovi cinesi, ma non poté partecipare perché le autorità non gli diedero l’autorizzazione.

Benedetto XVI lo invitò anche per il Sinodo del 2012, e in quell’occasione inviò una lettera ai padri sinodali, sottolineando come “nelle Chiese fuori dalla Cina, la tiepidezza, l'infedeltà e la secolarizzazione dei fedeli si sono contagiate a molti chierici. Invece, nella Chiesa Cinese i laici sono più dei chierici. Credo comunque che la nostra fede di cristiani cinesi possa consolare il Papa. Non menzionerò la politica, che è sempre transeunte".

La Sala Stampa vaticana mette in luce che “il Presule ha sempre difeso con fermezza i principi dottrinali della Chiesa cattolica, opponendosi all’intromissione indebita della politica nelle questioni ecclesiastiche e mantenendo, tuttavia, l’apertura al dialogo e alla mediazione”.

Gli succede alla guida della diocesi di Fengxiang il Coadiutore, Pietro Li Huiyuan, consacrato personalmente dal vescovo Li ormai già ultranovantenne.

La Santa Sede ha comunicato anche la morte, lo scorso 7 dicembre, di Mattia Yü Chengxin, Vescovo Coadiutore emerito di Hanzhong, nello Shaanxi, diocesi che conta circa 43 mila fedeli, una quarantina di sacerdoti e due congregazioni religiose femminili. 

More in News

Nato nel 1928 da una famiglia di solida tradizione cattolica - il suo fratello Bartolome Yu Chengti è stato vescovo diocesano di Hanzhong la sorella Yu Yongje si è consacrata alla vita religiosa - Mons. Yü Chengxin si è formato al sacerdozio presso il Seminario minore di Hanzhong, dove entrò nel 1950, e in quello maggiore di Kaifeng, dove passò nel 1956.

Questo seminario venne chiuso nel 1958 dal movimento delle “Tre Autonomie” e durante la rivoluzione culturale egli fu costretto agli arresti domiciliari e poi mandato ai lavori forzati.

Ordinato sacerdote il 10 dicembre 1981 con la ripresa della vita religiosa in Cina, Monsignor Yu ha svolto il ministero pastorale nelle aree di Fengjiaying, Wangjiabao e Shangyuanguan, dove - ricorda la Sala Stampa della Santa Sede - "viene ricordato come una persona gioviale, dedito alla cura dei fedeli senza badare a sacrifici".

Il 12 dicembre 1989 è stato ordinato Vescovo Coadiutore della diocesi di Hanzhong da S.E. Mons. Li Zhengrong di Xianxian.

Sottolinea la Sala Stampa che "Mons. Yü Chengxin, per favorire la riconciliazione e la comunione nella diocesi di Hanzhong, non ha mai esercitato il suo ministero episcopale, continuando ad agire come un semplice sacerdote per tutta la vita e offrendo le proprie sofferenze per la Chiesa locale".

Era invalido dal 2007 per un ictus cerebrale. Il funerale è stato celebrato lo scorso 12 dicembre: S.E. Mons. Yü Runshen ha presieduto la celebrazione, e hanno concelebrato tutti i sacerdoti diocesani, con la partecipazione di un gran numero di fedeli.