Città del Vaticano , lunedì, 1. gennaio, 2018 10:35 (ACI Stampa).
“Il silenzio ci dice che anche noi, se vogliamo custodirci, abbiamo bisogno di silenzio”.
Il Papa lo ripete nel primo giorno del nuovo anno nella omelia della solennità di Maria Madre di Dio. Dal silenzio di Maria, che “ custodiva tutte queste cose nel silenzio”.
Silenzio, parola che sembra lontana dal frastuono dei giorni di festa, ma che invece e è l’essenza: “Abbiamo bisogno di rimanere in silenzio guardando il presepe. Perché davanti al presepe ci riscopriamo amati, assaporiamo il senso genuino della vita. E guardando in silenzio, lasciamo che Gesù parli al nostro cuore: che la sua piccolezza smonti la nostra superbia, che la sua povertà disturbi le nostre fastosità, che la sua tenerezza smuova il nostro cuore insensibile.
Ritagliare ogni giorno un momento di silenzio con Dio è custodire la nostra anima; è custodire la nostra libertà dalle banalità corrosive del consumo e dagli stordimenti della pubblicità, dal dilagare di parole vuote e dalle onde travolgenti delle chiacchiere e del clamore”.
Il Papa ha ricordato la umanità di Cristo perché Maria l’ha permesso: “ la carne che Gesù ha preso dalla Madre è sua anche ora e lo sarà per sempre. Dire Madre di Dio ci ricorda questo: Dio è vicino all’umanità come un bimbo alla madre che lo porta in grembo”.