Dublino , giovedì, 4. gennaio, 2018 14:00 (ACI Stampa).
L’Incontro Mondiale delle Famiglie sarà la grande occasione per l’Irlanda per mostrare la bellezza della famiglia. Ne è convinto l’arcivescovo Eamon Martin di Arnagh, primate di Irlanda. I delegati dell’incontro dovrebbero essere 40 mila, i partecipanti 100 mila, ma è anche vero che, se il Papa andrà (ancora non è ufficiale) i numeri potrebbero raddoppiare o triplicare. Quali che siano i numeri, è un segnale importante per l’Irlanda, dove da poco è stato legalizzato il matrimonio gay, con un referendum i cui risultati sono stati definiti dal Cardinale Parolin, Segretario di Stato vaticano, una “sconfitta per l’umanità”.
Perché è importante che l’Incontro Mondiale delle Famiglie abbia luogo in Irlanda?
Ho avuto il grande onore di aver preso parte al Sinodo sulla famiglia nel 2015, dove abbiamo avuto l’opportunità, come vescovi, di parlare insieme delle sfide e delle opportunità per la Chiesa e la società. L’Incontro Mondiale delle Famiglie è però diverso, perché sono le famiglie ad essere protagoniste. Si tratta di un incontro di famiglie che parlano insieme di famiglia, condividendo gioie e speranze, ma anche la preoccupazione per le lotte e le sfide da tenere in uno spazio di fede.
Come sarà strutturato l’evento?
L’incontro inizierà il 21 agosto, e ogni diocesi avrà una cerimonia di apertura, perché non vogliamo si tratti di un momento isolato, ma di una “chiamata all’azione” pastorale. È molto importante ricordare che, mentre parliamo di tutte le difficoltà che circondano la vita della famiglia, ci sono molte persone di fede che fanno bene e riescono a crescere le loro famiglie, nonostante tutto. E non c’è dubbio che il messaggio che ha la Chiesa sulla famiglia – uomo e donna con i loro bambini, cresciuti nella fede – è un messaggio prezioso per tutto il mondo. Il Vangelo della Famiglia è una gioia per tutto il mondo.