Roma , sabato, 23. dicembre, 2017 10:00 (ACI Stampa).
Natale è alle porte e i vescovi italiani vogliono entrare nella case dei fedeli con un messaggio di augurio e…non solo.
“Natale a Betlemme: nasce Gesù! Natale a Matera e nella nostra Arcidiocesi (Matera-Irsina, ndr), oggi, rimeditando quel momento!”, scrive mons. Giuseppe Caiazzo: “Betlemme, casa del pane. Matera, città famosa oltre che per i Sassi, anche per il pane! Betlemme e Matera, città piene di grotte, prima sconosciute, con tanti bisogni e necessità, ma ricche di umanità: il pane si preparava insieme, si cucinava allo stesso forno e si condivideva”. Betlemme e Matera, oggi sono diventate – spiega – “famose e mete, con interessi diversi, per turisti, pellegrini, uomini e donne senza distinzione di religione, di nazionalità, di cultura”. Oggi, come ieri, a Matera e nel territorio diocesano “risuona l’annuncio dell’Angelo: tutti nuovi pastori chiamati a vegliare il gregge parrocchiale, familiare, aziendale, sindacale, politico, ospedaliero, scolastico, del lavoro… Uomini - pastori, che vegliano nella notte delle paure, delle tensioni, dei conflitti, delle minacce, dei giochi di potere”.
E oggi, ad Agrigento, in vista del Natale, l’arcivescovo, il card. Francesco Montenegro, aprirà le porte del palazzo vescovile e del museo diocesano per accogliere fedeli e visitatori per dare la possibilità di visitare e conoscere luoghi ecclesiali significativi della Chiesa di Agrigento.
“Il Natale non è la festa dell’inverno, del gelo, ma la festa del Signore che si fa uomo come noi, è il compleanno del figlio di Dio”, dice l’arcivescovo di Genova, il card. Angelo Bagnasco durante la cerimonia di inaugurazione del presepe nella sede della Regione Liguria esortando “alla pace delle famiglie e dei cuori, all’accoglienza vicendevole perché una società che non è accogliente ha un parametro di umanità scarso”.
Il Natale ricorda che ciascuno è chiamato a “proferire il suo ‘eccomi’ capace di generare nuovi percorsi e spazi di speranza per tutti”, scrive l’arcivescovo di Rossano-Cariati, mons. Giuseppe Satriano nel messaggio alla diocesi dal titolo “Impariamo a generare amore” e nel quale sottolinea che il territorio diocesano vive il “dramma della crescita della povertà a vari livelli. Il degrado aumenta a danno di strati sempre maggiori della società e le istituzioni, quando non sono inermi e sorde, riescono a malapena a intercettare il quadro dei bisogni”. Da qui l’invito affinché il Natale “non ci trovi rintanati nel finto tepore delle nostre ipocrisie, ma per strada e con audacia, a braccia aperte e pronte verso i bisogni di chi ci sta accanto”.