Venezia , venerdì, 22. dicembre, 2017 10:00 (ACI Stampa).
L’opera di Jacopo Bassano l"Adorazione dei Magi” è il cuore della mostra dedicata al pittore nato sul Brenta: “Jacopo Bassano. Vivezza e Grazia di Colore” è la esposizione promossa dalla Pinacoteca Manfrediniana e allestita tra il Seminario Patriarcale e la Basilica della Salute, curata da Andrea Donati e Silvia Marchiori, in collaborazione con il Seminario Patriarcale.
Il dipinto è stato della collezione di Elia Volpi di Firenze e fu venduto a New York nel 1916. Dopo l’acquisto da parte del banchiere William Boyce Thompson se ne erano perse le tracce, fino a quando il dipinto non è stato ritrovato a Parigi dall’artista e collezionista Julien Marinetti che ha deciso di farlo studiare. Ora, dopo un attento restauro, l’Adorazione dei Magi viene presentata per la prima volta al pubblico di Venezia. La mostra è, appunto, accompagnata da una pubblicazione storico-artistica che indaga sulla fortuna critica di Jacopo Bassano e sulla “vivezza e grazia” del colore che, da sempre, caratterizzano la sua pittura. Per l’occasione, inoltre, sono stati rivisti i dipinti bassaneschi della Pinacoteca Manfrediniana creando un percorso che mette il pubblico direttamente a contatto con il tema dell’Epifania che fa da sfondo all’iniziativa.
Jacopo da Ponte, anche conosciuto come Jacopo Bassano per la sua città natale, era da una famiglia di pittori.
Un primo intervento del giovane Jacopo si può localizzare nel dipinto paterno Presepio di Valstagna, dipinto eseguito intorno al 1530, anno in cui, lasciata la bottega paterna, dove si dipingeva secondo i dettami della Scuola Veneta e del Manierismo, andò a Venezia alla scuola di Bonifacio de' Pitati, dove rimase fino al 1535.
Dal 1540 il pittore, legato alla terra bassanese da un vincolo affettivo profondo, accetta cariche pubbliche a Bassano, dove sono documentate partecipazioni a Confraternite e dove continua un'intensa attività pittorica.