Roma , sabato, 16. dicembre, 2017 10:00 (ACI Stampa).
In vista del percorso estivo verso il Sinodo dei Giovani, sono a disposizione i loghi che possono essere apposti sulle iniziative legate al cammino della Chiesa italiana verso il Sinodo 2018.
Si tratta di due versioni dello stesso logo: una, verde, sta ad indicare il tempo dei cammini; l'altra, blu, indica l'appuntamento del'11 e 12 agosto a Roma, spiega l’Ufficio Cei della pastorale giovanile sottolineando che dal 2 al 10 agosto tantissimi saranno i pellegrinaggi in tutta Italia che “daranno vita a un grande cammino dei giovani che si metteranno in strada con i loro sogni, le loro domande, la loro fede, per giungere tutti insieme a Roma”. Il ritrovo è al Circo Massimo, l’11 agosto, per la veglia con papa Francesco e per “vivere una notte bianca nel cuore di Roma tutti insieme. Si farà festa con musica, spettacoli e incontri. Il pellegrinaggio di tutti si concluderà alla tomba di Pietro, il giorno successivo, per celebrare l’Eucarestia e per essere confermati nella propria fede”. E al Sinodo diocesano dei giovani guarda anche la diocesi di Cremona. Questa settimana, l’inserto natalizio del settimanale diocesano “La Vita Cattolica”, è dedicato appunto a questo tema, il Sinodo dei giovani della Chiesa cremonese, che entra nella sua seconda fase, quella decisiva. Guardando anche al cammino della Chiesa universale verso il Sinodo dei Vescovi 2018, che avrà a tema ‘I giovani, la fede e il discernimento vocazionale’, “tutti – scrive il vescovo, mons. Antonio Napolioni - noi ci mettiamo insieme sulla strada, giovani e adulti, per andare incontro al futuro che il Cristo Signore ci prepara. La contemplazione del Dio Bambino ci invita anche quest’anno a diventare una ‘Chiesa in uscita’, che non ha paura degli uomini, degli altri, delle sfide della storia”. Da gennaio, informa il vescovo, si formerà l’Assemblea Sinodale, rappresentativa di tutte le comunità ed esperienze vive nel territorio, per vivere le “5 tappe dell’approfondimento, del dibattito, per individuare le strade del futuro, su cui chiedere anche ai credenti adulti e alle Istituzioni ecclesiali un cambio di passo e di atteggiamento”.
L’esperienza “insegna – prosegue il presule - che, spesso, i giovani intuiscono con grande anticipo le scelte da compiere per non essere emarginati dalla storia, e che purtroppo altrettanto spesso non vengono ascoltati. Chiedo a tutte le comunità di pregare spesso, e particolarmente in ogni Zona alla vigilia delle Assemblee Sinodali, per non cadere ancora in questo drammatico errore”. Giovedì di questa settimana sono stati i vescovi della Toscana a rivolgersi ai giovani con una lettera e l’invito ad essere “coraggiosi e appassionati! reclamate quello che vi spetta! sognate alla grande! ingaggiateci nel dialogo e nelle relazioni! sfidateci alla coerenza! spingeteci al viaggio!”. “Le misure sociali di sostegno ai giovani - scrivono i presuli - sono poche e deboli e sono ormai moltissimi quelli che scelgono di lasciare il nostro Paese in cerca di un futuro migliore”. Di fronte a questa situazione, prosegue la lettera, «porre di nuovo con forza il tema dei giovani e del lavoro, del loro diritto non solo ad avere un'occupazione, ma a poter far crescere i propri talenti e a contribuire all'edificazione di una società migliore, è una questione di giustizia. Investire sulle politiche giovanili, individuare strumenti adeguati per la formazione e per l'avviamento al lavoro dei ragazzi diventa una sfida per la tenuta democratica e costituzionale del nostro Paese”. Sul rapporto tra i giovani e la fede, i vescovi toscani riconoscono che molti ragazzi “non frequentano ormai più le nostre parrocchie. Per questo, oggi non basta più aspettarli. Siamo, piuttosto, chiamati al viaggio, alla ricerca”. Da qui l’auspicio che aumentino nelle parrocchie le iniziativa pastorali dedicate ai ragazzi, che “si rinnovino i linguaggi, si moltiplichino i luoghi di riflessione condivisa sugli strumenti, si scelgano segni semplici e un modo di comunicare alla loro portata, capace di raggiungerli”.
E, in preparazione al Natale l’Ufficio per la Salute della diocesi di Brescia organizza una Santa Messa oggi pomeriggio presso l’abbazia Olivetana di Rodengo Saiano con possibilità del sacramento dell’Unzione degli ammalati. Nella diocesi di Termoli-Larino domani, , terza domenica di Avvento, una raccolta fondi destinata al sostegno concreto dei detenuti. Oltre alla raccolta le comunità parrocchiali autonomamente possono decidere di raccogliere anche beni di prima necessità. Ieri, il vescovo di Bolzano-Bressanone, mns. Ivo Muser insieme a don Robert Anhof, incaricato per l’assistenza religiosa ai carcerati, ha celebrato una Celebrazione della Parola
con i detenuti del carcere di Bolzano, con il personale, i numerosi volontari e i sostenitori. Se si entra nel carcere fanno impressione le tante porte che caratterizzano questa struttura: porte chiuse, porte sbarrate, porte che si aprono, porte che si chiudono. L’immagine della porta è stato il nucleo dell’omelia del presule: “Nella notte di Betlemme Dio si fa uomo e bussa alla porta del mondo. Lo fa con la delicatezza e la fragilità di un bambino. E questo Dio continua a bussare alla porta del cuore di ogni uomo”, ha sottolineato mons. Muser, aggiungendo che nel Natale si celebra il mistero di una porta che dal cielo si apre sul mondo. “Impariamo da Dio a bussare alla porta del cuore delle persone che ci vivono accanto – ha detto il vescovo – e impariamo a bussare, nella preghiera, alla porta del cuore di Dio. Non abbiamo paura di chiedere che ci doni la sua luce e la sua pace”. Al termine della celebrazione mons. Muser ha dedicato molto tempo al colloquio e all’ascolto dei detenuti, esprimendo così la sua vicinanza; si è intrattenuto anche con il personale del carcere e con i volontari, ringraziandoli per il loro servizio.