L’incontro si è tenuto tra l’11 e il 12 dicembre a Roma, e ha visto gli interventi, tra gli altri, dell’economista Stefano Zamagni, del direttore AVSI Gian Paolo Silvestri, di Michel Roy di Caritas Internationalis, e del’ambasciatore del Benin presso la Santa Sede, Agnès Avognon Adjaho.
I lavori sono stati conclusi con una Messa del Segretario di Stato vaticano, il Cardinale Pietro Parolin.
C’è da considerare che, nella foto di gruppo del primo incontro in Vaticano, si nota l’allora monsignore Pietro Parolin, oggi Segretario di Stato vaticano, che vi partecipava in virtù del suo ruolo di sotto-segretario per i Rapporti con gli Stati, un ruolo che potrebbe essere comparabile a quello di “viceministro degli Esteri”. Ed era presente anche monsignore Giordano Caccia, oggi nunzio nelle Filippine, e al tempo assessore generale della Segreteria di Stato.
Tra gli organizzatori e ispiratori del Forum c’era anche l’arcivescovo Silvano Maria Tomasi, al tempo osservatore della Santa Sede presso l’ufficio ONU di Ginevra, e oggi consigliere all’interno del neonato dicastero per la Promozione dello Sviluppo Umano Integrale.
Le organizzazioni partecipanti al Forum sono circa 90, e includono anche sigle storiche delle organizzazioni Non Governative di ispirazione cattolica, come l’AVSI di Comunione e Liberazione, New Humanity del Movimento dei Focolari, Don Bosco International e Dominicans for Justice and Peace o l’OIDEL, una ONG cattolica specializzata nell’educazione e nella libertà di educazione, ma anche la FAFCE, la Federazione delle Associazioni Cattoliche Familiari d'Europa.
L’iniziativa fu di tale impatto che Papa Benedetto XVI li ricevette in Aula Clementina l’1 dicembre 2007, sottolineando il fatto che, sebbene “alcune vostre organizzazioni si configurano nella Chiesa come Associazioni Pubbliche e Private di Fedeli o partecipano al carisma di taluni Istituti di Vita Consacrata, altre hanno solo un riconoscimento giuridico nell’ordine civile e annoverano fra i loro membri anche non cattolici e non cristiani”, tutte sono accomunate dalla “unica passione per la dignità dell’uomo, quella stessa passione che ispira costantemente l’azione della Santa Sede presso le diverse istanze internazionali”.
Benedetto XVI tracciò anche una storia delle cooperazione internazionale, ricordando che questa, “nata già alla fine del secolo XIX e sviluppatasi sempre più nel secolo scorso, nonostante le tragiche interruzioni delle due guerre mondiali, ha contribuito significativamente alla creazione di un ordine internazionale più giusto”.
In effetti, il Forum rappresenta una sorta di “upgrade” del lavoro di coordinamento che è cominciato già nel 1951, quando si diede vita alla Conferenza delle Organizzazioni Internazionali Cattoliche con lo scopo di mettere in comune le loro esperienze e portare in ambito internazionale il messaggio del Vangelo. Il percorso poi continuò dopo il Concilio Vaticano II, quando la scena internazionale fu arricchita dalla presenza di nuove sigle legate a congregazioni religiose, movimenti ecclesiali e altre associazioni laicali presenti nella società civile.
Il Forum nacque con l'intento di creare un ulteriore coordinamento globale. La prima riunione ebbe luogo a novembre 2007, e metteva insieme associazioni che avevano in comune ispirazione cattolica e internazionalità, nel senso di estensione sopranazionale e di partecipazione agli Organismi internazionali.
Sono tutte queste le realtà che si sono incontrate in questi giorni non lontano dal Vaticano, e che Papa Francesco ha salutato al termine dell’udienza.
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