Roma , lunedì, 4. dicembre, 2017 16:00 (ACI Stampa).
"Aleppo riprende vita, ma dipendiamo ancora dal vostro aiuto. Vi prego sostenete i cristiani, i pochi rimasti, così che possano continuare a vivere in Siria".
È l’accorato appello di monsignor Antoine Audo, vescovo caldeo di Aleppo, ai benefattori di Aiuto alla Chiesa che Soffre. Invitando a sostenere la campagna di Natale di ACS, interamente dedicata alla sua città natale, il presule offre un quadro dettagliato dell’attuale situazione.
"I danni sono enormi, ma vi è stato un netto cambiamento rispetto ad un anno fa". Gli aleppini dispongono infatti nuovamente dell’acqua corrente e dell’energia elettrica, pur con frequenti interruzioni, il livello di sicurezza è migliorato e vi è una minima ripresa delle attività economiche.
Resta tuttavia lo spettro di una comunità cristiana ridotta a meno di un terzo rispetto al 2011. "Dei circa 150mila fedeli ne rimangono poco più di 40mila. Tanti di loro vivono in condizioni terribili, giacché sui quartieri cristiani sono cadute numerose bombe che oltre a causare vittime, hanno fortemente danneggiato le abitazioni. Anche il numero delle chiese, un tempo una trentina, si è dimezzato: molte sono state in parte distrutte o gravemente danneggiate dalla guerra".
Plausibilmente ridotti del 50 percento anche gli ospedali e le strutture sanitarie. «Ma ciò che è più grave – sottolinea monsignor Audo – è che almeno l’80 percento dei nostri medici ha lasciato il Paese». Una difficoltà che si aggiunge alla mancanza pressoché totale di medicine. Tra i progetti della campagna di Natale ACS vi è anche il sostegno all’ospedale Saint Louis di Aleppo. La struttura, gestita dalle Suore di San Giuseppe dell’Apparizione, si trova nel quartiere Ismailie nella parte occidentale della città, ed è uno dei pochi ospedali rimasti in piedi dopo i bombardamenti. La fondazione pontificia contribuirà all’acquisto di materiale sanitario e di generatori elettrici che consentiranno alle apparecchiature di funzionare nelle ore di blackout.