Rocca di Papa , sabato, 2. dicembre, 2017 10:00 (ACI Stampa).
E’ iniziato sotto la pioggia battente, giovedì mattina, da Assisi, il pellegrinaggio a piedi verso Gubbio del vescovo eletto mons. Luciano Paolucci Bedini. Un cammino di preparazione all’ordinazione episcopale e all’inizio del suo ministero pastorale come sessantesimo successore del patrono eugubino, sant’Ubaldo.
Domani, infatti, l’accoglienza nella diocesi di Gubbio dove riceverà l’ordinazione episcopale. La celebrazione sarà presieduta, nella chiesa di San Domenico, dal cardinale Edoardo Menichelli, arcivescovo emerito di Ancona-Osimo, diocesi di origine del vescovo eletto, che, dopo l’ordinazione, prenderà possesso della cattedrale. Questa settimana festa anche per la diocesi di Sulmona-Valva che ha in don Michele Fusco, finora parroco della parrocchia di Santa Maria Assunta in Positano, nella diocesi di Amalfi-Cava, il nuovo vescovo, nominato, sempre giovedì, da Papa Francesco. “Sono certo che il nuovo pastore, in forza dell’esperienza pastorale e della profondità spirituale che lo contraddistinguono e che conosco personalmente, potrà fare molto bene per quella Chiesa, ricca di antiche e profonde tradizioni religiose”, dice il presidente dei vescovi della Conferenza Episcopale di Abruzzo-Molise, mons. Bruno Forte. E oggi ingresso in diocesi, a Fermo, di don Rocco Pennacchio, dopo l’ordinazione episcopale della settimana scorsa e di mons. Michele Seccia, che domani farà il suo ingresso ufficiale nella diocesi di Lecce. “Mi sento accolto e vi accolgo tutti, uno per uno, nel mio cuore: dai sacerdoti ai laici, dai religiosi alle famiglie, da coloro che sono sereni e vivono nel benessere agli ammalati e a coloro che attraversano momenti non facili della loro vita”, dice il neo presule
Intanto domenica l’inizio del periodo di Avvento in preparazione al Natale. La Conferenza Episcopale Italiana, per l’occasione, ha preparato un Sussidio curato dall’Ufficio Liturgico Nazionale e disponibile online. Filo conduttore un versetto del Salmo 85: “Il Signore annuncia la pace”. “Se davvero a partire dall’ascolto diventeremo ‘il suo popolo’ – scrive nell’introduzione il segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino, se davvero saremo fedeli alla sua chiamata, allora potremo ripetere parole di pace per i poveri, per i disprezzati e gli scartati della storia, e anche per coloro che – con maggiore o minore responsabilità – si rivelano ingiusti e oppressori”.
Il sussidio – afferma ancora mons. Galantino – ripropone con forza “le linee essenziali della liturgia: gesti, parole e canti che introducono a un ascolto intenso e coinvolgente, che mettendoci al riparo da un facile protagonismo individualistico e dalla spettacolarizzazione emotiva, rendono possibile una comunione spirituale profonda e consentono di celebrare e vivere una festa piena e gioiosa, aliena dall’evasione deresponsabilizzante”.
E in preparazione a questo tempo “forte” della Chiesa cattolica questa sera diverse veglie di preghiera. Numersoi anche i messaggio dei vescovi alle varie comunità.