Dhaka , giovedì, 30. novembre, 2017 13:20 (ACI Stampa).
Il modello del dialogo e l’armonia, che da sempre sono considerati tratti costitutivi del Bangladesh, è quello che fungerà da cartina di tornasole per il futuro della democrazia nel Paese. Papa Francesco arriva in Bangladesh, seconda tappa del suo viaggio nel Sud Est Asiatico, e nel discorso con le autorità e il corpo diplomatico mette subito il filo rosso con cui vuole caratterizzare il suo viaggio.
Perché il tema dell’armonia e del dialogo è stato sviluppato moltissimo nel corso degli anni dal Bangladesh, una nazione prevalentemente islamica (il 98 per cento della popolazione), ma che ha voluto costruire una società “moderna, pluralistica e inclusiva, in cui ogni persona e comunità potesse vivere in libertà”, spiega Papa Francesco nel suo primo incontro a Dhaka.
Terzo pontefice a visitare il Bangladesh, Papa Francesco prima di arrivare a parlare con le autorità passa dal National Martyr’s Memorial, e poi rende omaggio al padre della Nazione, Sheih Mujibur Rahman, andando nel memoriale a lui dedicato, il “Banghabandu Memorial Museum”, che altro non è che la casa del leader che fu trucidato insieme a gran parte della sua famiglia, e poi incontra privatamente il presidente del Bangladesh.
Il discorso al corpo diplomatico e alle autorità dà il tono del viaggio, ed è calibrato su vari temi. C’è la questione dei Rohingya, parola che il presidente del Bangladesh, Abdul Harmid, pronuncia, ma che non pronuncia Papa Francesco, riferendosi ai musulmani dello Stato del Rakhine. E c’è, soprattutto, l’esaltazione della convivenza e del dialogo, un tema centrale in una nazione che pure ha visto negli ultimi tempi sempre più incrinarsi questa armonia, complice anche l’attentato del luglio 2016 in un ristorante di Dhaka.
Papa Francesco punta a ripristinare questo dialogo. Ricorda che “il Bangladesh è una nazione che si sforza di raggiungere una unità di linguaggio e di cultura nel rispetto per le diverse tradizioni e comunità, che fluiscono come tanti rivoli e tornano ad arricchire il grande corso della vita sociale e politica del Paese”.