Yangoon , mercoledì, 29. novembre, 2017 11:35 (ACI Stampa).
Il Kaba Aye Center, è uno dei templi buddisti più venerati dell’Asia sud-orientale, Papa Francesco lo visita incontrando il Ministro per gli Affari Religiosi e la Cultura, Thura U Aung Ko e il Consiglio Supremo Sangha dei Monaci Buddisti. Dopo essersi tolto le scarpe il Papa è entrato nella Sala grande del Complesso, e ha salutato il Presidente del Comitato Statale Sangha, Bhaddanta Kumarabhivamsa.
Nel suo discorso il Papa ha insistito sul lavoro comune tra buddisti e cattolici per superare “le ferite dei conflitti, della povertà e dell’oppressione” che “persistono, e creano nuove divisioni”. I monaci buddisti sono storicamente molto potenti in Birmania.
Anche perché spiega Francesco, “sulla base delle nostre rispettive tradizioni spirituali, sappiamo infatti che esiste una via per andare avanti, una via che porta alla guarigione, alla mutua comprensione e al rispetto. Una via basata sulla compassione e sull’amore”.
Il Papa ha sottolineato i valori “della pazienza, della tolleranza e del rispetto della vita” e la “spiritualità attenta e profondamente rispettosa del nostro ambiente naturale” che fa parte del buddismo. Valori “essenziali per uno sviluppo integrale della società” che partono dalla famiglia e arrivano a tutta la società.
Per il Papa “la grande sfida dei nostri giorni è quella di aiutare le persone ad aprirsi al trascendente. Ad essere capaci di guardarsi dentro in profondità e di conoscere sé stesse in modo tale da riconoscere le reciproche relazioni che le legano a tutti gli altri”. Andare incontro all’altro quindi per “superare tutte le forme di incomprensione, di intolleranza, di pregiudizio e di odio”.