Città del Vaticano , venerdì, 17. novembre, 2017 10:00 (ACI Stampa).
La prima giornata per i poveri voluta da Papa Francesco è una iniziativa di successo. In ogni parte del mondo le Chiese locali e i movimenti, le associazioni e anche le diverse confessioni cristiane, hanno iniziative per partecipare in modo attivo e non sol per un giorno.
Nel Regno Unito ad esempio è significativa la storia di Louise aiutata dai servizi sociali per anni, vittima di droga, prostituzione e alcol, fino a che ha trovato “The Well”, un centro per donne in difficoltà a Sheffield, gestito dalla Chiesa battista. Una casa calda, cibo e vestiti puliti e soprattutto tanto amore, anziché freddezza e distanza, l’hanno convinta che ce la potesse fare e oggi ha un appartamento e sta cercando lavoro.
Una delle storie proposte dai vescovi di Inghilterra e Galles come riflessione per il 19 novembre. In Croazia l’arcivescovo di Zagabria, il cardinale Josip Bozanic in una lettera alla sua gente scrive: “Ogni sforzo sarà apprezzato dal Signore verso cui tutti stiamo andando”. A Zagabria i volontari Caritas saranno nelle stazioni ad incontrare i senzatetto e fornire ai poveri un pacco alimentare, e domenica dopo la messa in cattedrale ci sarà un pranzo con i poveri nella mensa gestita dalle Missionarie della carità a Zagabria.
Anche i vescovi tedeschi in un messaggio per la occasione ricordano che la povertà c’è anche in Germania, uno dei Paesi più ricchi del mondo, “e ci preoccupa vedere che quasi una persona su cinque nel nostro Paese è colpita o rischia di cadere in povertà”. Nella loro lettera aggiungono: “Troppo spesso siamo lontani dai poveri, o ci comportiamo come distributori di elemosine generose invece di incontrarli guardandoli negli occhi”.
Molte poi le piccole iniziative come quella del Museo delle Cere, di Roma, che decide di destinare l’intero incasso degli ingressi di sabato 18 novembre a un progetto della Comunità Missionaria di Villaregia in Mozambico.