Roma , domenica, 7. giugno, 2015 18:05 (ACI Stampa).
“Mai più la guerra! Occorre passare da una cultura dello scontro, della guerra, a una cultura dell'incontro". Questo è stato l'appello di papa Francesco a Sarajevo, dove il pontefice ha portato ancora una volta il suo messaggio di “pellegrino di pace e di speranza” che non si stanca di moltiplicare le iniziative per favorire la ricomposizione dei conflitti e la convivenza pacifica tra popolazioni diverse: “un cammino faticoso, difficile, ma possibile!” (Angelus 7 giugno).
E' trascorso un anno – era l'8 giugno 2014 - dalla “invocazione per la pace” che nei giardini del Vaticano vide, insieme a papa Francesco, il presidente israeliano Shimon Peres e quello palestinese Mahmoud Abbas.
Per rilanciare il messaggio di quella giornata e tornare a invocare il dono della pace che continua a mancare drammaticamente in molte regioni del pianeta devastando la vita di famiglie e popolazioni, il Forum internazionale di Azione cattolica (Fiac), come aveva già fatto lo scorso anno, promuove per lunedì 8 giugno, alle ore 13, un minuto di sosta, di silenzio, e, per chi crede, di preghiera.
“A ogni gruppo di Ac – spiega Emilio Inzaurraga, presidente dell'Azione cattolica argentina e coordinatore del Fiac – proponiamo di invitare tutti gli aderenti, gli amici delle altre associazioni, confessioni, religioni, tutte le persone di buona volontà di tutto il mondo lunedì 8 giugno alle 13, lì dove stanno, a fermarsi, chinare il capo e pregare: sul lavoro, a scuola, all’università, nel quartiere, in famiglia, con gli amici, davanti alla parrocchia”.
Quest'anno l'appello – grazie alla mobilitazione in corso in circa 50 Paesi dei 5 continenti e rimbalzata attraverso Facebook e Twitter dalle Filippine al Burundi, dalla Terra Santa al Pakistan, dal Myanmar alla Colombia oltre che in Europa – è disponibile, oltre che in italiano, inglese, francese, spagnolo, tedesco, anche in ucraino, russo, albanese e polacco in Europa, kirundi e wolof in Africa, arabo, ebraico, urdu, tagalos e birmano in Asia.