Città del Vaticano , venerdì, 17. novembre, 2017 9:00 (ACI Stampa).
Tre giorni in Vaticano per "Affrontare le disparità globali in materia di salute”, con la necessità di combattere la “cultura dello scarto” tanto stigmatizzata da Papa Francesco e l'idea di mettere in rete tutte le istituzioni cattoliche del mondo che si occupano di salute.
Si presenta così il convegno organizzato dal Dicastero per il Servizio allo Sviluppo Umano Integrale, che eredità la conferenza annuale organizzata in passato dal Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari.
Sono molti i temi in gioco, e la Santa Sede è in prima linea specialmente nella difesa dei più deboli, come i bambini, tra le principali vittime delle disparità globali. In particolare i bambini affetti da HIV. Hanno bisogno di una diagnosi precoce, perché possano essere curati subito. Ma la diagnosi è costosa, e molto dipende dalle case farmaceutiche.
A margine del convegno, ci sarà anche un incontro tra il Cardinale Peter Turkson, prefetto del Dicastero, e gli amministratori delegati di alcune case farmaceutiche per affrontare la questione.
È la terza volta che avviene un meeting di questo genere. Nei primi due incontri, la Santa Sede ha ottenuto di sbloccare alcuni procedimenti di approvazione di nuove medicine e strumenti diagnostici e impegnato le organizzazioni di tipo religioso nella ricerca di nuove medicine e strumenti diagnostiche. Quest’ultimo non è un impegno da poco, considerando che sono di ispirazione cattolica il 70 per cento del welfare sanitario dell’Africa, secondo dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.