Roma , martedì, 7. novembre, 2017 11:00 (ACI Stampa).
“Sono convinto che la musica sia veramente il linguaggio universale della bellezza, capace di unire fra loro gli uomini di buona volontà su tutta la terra e di portarli ad alzare lo sguardo verso l’Alto ed ad aprirsi al Bene e al Bello assoluti, che hanno la loro ultima sorgente in Dio stesso". Sono le parole di Benedetto XVI l termine del concerto tenutosi nell’Aula Paolo VI in Vaticano in onore del suo 80° genetliaco il 16 aprile 2007. Queste parole risuonano ancora più che mai nella 16esima edizione del Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra.
L’evento è in programma dal 4 al 10 novembre. Sei gli appuntamenti con i capolavori sacri di ogni tempo, tutti a ingresso gratuito e, come sempre, ospitati nelle suggestive cornici delle basiliche romane.
Con quasi 700 artisti coinvolti – provenienti per questa edizione da Giappone, Stato della Città del Vaticano, Germania, Federazione Russa, Austria e Italia - il Festival si conferma come uno degli appuntamenti più attesi e importanti delle manifestazioni dedicate alla musica sacra.
Sede abituale dell’apertura del Festival è stata la basilica di San Pietro in Vaticano in cui sabato 4 novembre, hanno suonato, sempre applauditi dal pubblico, i complessi giapponesi dell’Illuminart Philharmonic Orchestra con il suo Coro, diretti da Tomomi Nishimoto.
In tutto il Festival l’ispirazione, commenta il cardinale Angelo Comastri, presidente onorario della Fondazione, alla Radio Vaticana, è tratta dal centenario delle apparizioni di Fatima: “il festival è una festa di armonia, la musica è un’armonia che viene da Dio e ci deve far riflettere sulle parole della Madonna a Fatima”, afferma, “che mise in guardia l’uomo dal peccato che quell' armonia può infrangere”.