Cagliari , venerdì, 3. novembre, 2017 9:00 (ACI Stampa).
Conclusa la 48/ma Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, la Chiesa riparte dalle proposte presentate al governo. Restano sul tappeto però ancora problemi, come ad esempio il rapporto tra lavoro e immigrazione. Di questo ACI Stampa ha parlato con l’Arcivescovo di Ferrara - Comacchio Giancarlo Perego, per anni direttore generale della Fondazione Migrantes.
Purtroppo non si leggono i dati e non si legge la realtà del mercato del lavoro in Italia. I 2 milioni e 400mila lavoratori migranti hanno occupato i posti che sostanzialmente erano liberi e che vedevano ormai una carenza di lavoro, facendo in modo che effettivamente alcuni lavori diventassero creativi, solidali… Soprattutto il mondo delle badanti, 800mila su un milione sono straniere: senza questa risorsa avremmo impoverito le famiglie. Così come nel mondo dell’agricoltura, dell’allevamento… senza il lavoro immigrato l’economia italiana sarebbe andata ancora peggio rispetto a quanto è. Questo lavoro è stato penalizzato da una grossa precarietà.
Come la Settimana Sociale aiuterà a risolvere la cattiva interpretazione del rapporto tra lavoro e migranti in Italia?
Bisogna sottolineare che l’immigrazione non è un problema, ma una risorsa. E ci aiuta a risolvere i problemi. Questo nella comunicazione non sempre emerge. Mentre è un dato di fatto. Se vogliamo che la nostra economia possa contare su aiuti importanti anche in ordine alle pensioni, c’è bisogno che il mercato del lavoro si apra e superi la precarietà.
Terminata la Settimana Sociale come bisogna ripartire?