Roma , giovedì, 2. novembre, 2017 17:40 (ACI Stampa).
Un momento di preghiera lì dove ci fu un eccidio che oggi è chiamato a simbolo di tutte le rappresaglie di guerra: a coronamento di una giornata dedicata ai morti di tutte le guerre: dopo la Messa celebrata nel cimitero americano di Nettuno, e prima di recarsi nelle Grotte Vaticane per pregare sulle tombe dei predecessori, Papa Francesco arriva al Sacrario delle Fosse Ardeatine.
All’arrivo, il Papa è accolto dal Commissario di “Onorcaduti” e dal Direttore del Sacrario, e anche dal rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni. Sono presenti anche i membri dell’Associazione nazionale famiglie italiane martiri caduti per la libertà della Patria (ANFIM), tra i quali Adriana Montezemolo, la sorella del Cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo: il loro padre, Giuseppe, fu una delle vittime dell’eccidio.
Dopo aver ascoltato una spiegazione sul complesso monumentale – la statua che rappresenta le tre età coinvolte, il monolite che sottolinea la gravità dell’accaduto – il Papa entra nel Sacrario, e percorre da solo i corridoi che portano al monumento funebre, seguito ad alcuni passi di distanza da un piccolo seguito, che include il Rabbino Di Segni e il direttore del Sacrario. Quindi, il Papa sosta in preghiera silenziosa per alcuni minuti nel luogo dove i corpi vennero accatastati a cinque a cinque.
Al termine, il rabbino Di Segni parla brevemente con Papa Francesco. “Ci furono – gli dice - 75 ebrei tra le vittime delle Fosse Ardeatine (…) è un lutto condiviso. Ci troviamo insieme a ricordare cose terribili che non debbono più succedere.”
Quindi, il gruppo si sposta verso il sepolcreto. Spiega il sito del ministero della Difesa che "le salme dei 335 trucidati sono state collocate in un vasto Sepolcreto interrato, coperto nella parte superiore da una grande pietra tombale che rievoca simbolicamente l'oppressione e l'occultamento delle vittime".