Per gli 800 anni della Custodia Francescana, Papa Francesco ha mandato un messaggio personale, e c’è stato un convegno a Gerusalemme, cui il Cardinale Sandri ha preso parte.
Nella Messa celebrata a Gerusalemme, il Cardinale Sandri ha sottolineato che “la presenza di voi frati della corda qui, nella terra di Gesù, non ha infatti nessun altra pretesa sin dalle origini, che quella di rendere sperimentabile, attraverso volti e pietre vive, il Vangelo che in queste terre è nato attraverso la presenza del Verbo fatto carne”.
E ha ricordato che “non lontano da qui, presso la pietra del Sepolcro, tutti noi professiamo la fede nel Bene che ha trionfato sul Male, nella Luce che è sfolgorata rendendo la notte chiara come il giorno, nella Croce che si è fatta Resurrezione. L’Amore non è amato, è vero, ma l’Amore continua a scegliere di amare e perdonare, dispensando la salvezza, e voi ne siete costituiti testimoni e ministri particolari, per mandato della Chiesa”.
Poi, il Cardinale ha preso la parola durante la Conferenza celebrativa, in cui ha delineato la vocazione dei frati sulla base delle immagini della “roccia e della vocazione”, la prima che “garantisce la stabilità dell’edificio fondato su di essa” e “la sicurezza delle mura costruite con blocchi da essa intagliata”, e la vocazione che nasce proprio “sulla roccia della fedeltà a Dio”.
Una vocazione che colpì San Francesco, e che è quella speciale cui sono chiamati i frati che decidono di prestare servizio in Terrasanta. “Nessuno – ha affermato il Cardinale Sandri - può dunque dire “sono qui per caso”: la dinamica che vi ha condotti qui è come l’eco di quello stessa armonia generata dallo Spirito che condusse Francesco e i suoi seguaci a deliberare le diverse missioni nel capitolo di Pentecoste del 1217, scegliendo, tra le diverse mete, anche quelle ‘terre di Oltremare’ ove ci troviamo ora”.
Insomma, la presenza dei frati in Terrasanta è “un segno di continuità all’intuizione originaria determinata dallo Spirito e poi riconosciuta e confermata come vera e propria missione di affidamento e custodia dei luoghi santi da parte dei Sommi Pontefici”.
Una presenza che deve essere un messaggio per il Medio Oriente, perché ha una forza profetica “capace di far sentire vivendo in Medio Oriente l’attrattiva della comunione che supera le differenze e le provenienze, ma le pone a servizio della testimonianza a Cristo”. Una forza che viene anche dai frati della custodia che hanno deciso di rimanere in Siria, nonostante le difficoltà date dal conflitto.
“Il Vangelo – ha sottolineato il Cardinale Sandri - ci chiede di dialogare, se non lo facciamo ci riduciamo a moltiplicare i muri di separazione, mentre siamo chiamati ad edificare ponti di comunione”.
L’impegno ecumenico e interreligioso
Durante il viaggio, il Cardinale ha guardato anche all’impegno dell’Associazione Pro Terra Sancta, che fa anche promozione umana e sociale attraverso il Mosaic Center, e che svolge un “dialogo interreligioso pratico” con ebrei e musulmani sulla costruzioni di percorsi museali qualificati che puntano a valorizzare il patrimonio preservato presso la Custodia di Terrasanta.
Il Cardinale Sandri ha anche incontrato gli esponenti della Chiesa greco-melkita di Akka. Da poco, la Chiesa greco-melchita ha un nuovo patriarca, dato che lo scorso maggio Il Patriarca Gregorios III Laham ha rinunciato ed è stato eletto al suo posto Youssef Absi. La comunità di Akka ha un nuovo arcivescovo dal 2014, Georges Bacouni. Il Cardinale Sandri ha detto di aver “voluto fortemente” un incontro dedicato ai greco-melkiti, perché “so le fatiche che la situazione del passato ha posto sulle spalle sul vostro nuovo pastore e su tutti voi”. Il Cardinale ha detto di ammirare “l’opera avviata di riordinamento, sistemazione e trasparenza amministrativa che si è impostata”.
Gli altri appuntamenti
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Tra le altre visite del Cardinale Sandri durante questa intensa settimana, la visita alla Chiesa del Carmelo, verso la grotta del Profeta Elia; gli incontri a Nazareth nella Basilica dell’Annunciazione, dove “il sì di Maria è preparato nel silenzio e nel silenzio è custodito il mistero dell’incarnazione”; la visita alla Chiesa della Moltiplicazione dei pani a Taghba, e la visita alla Domus Galileae e al seminario Redemptoris Mater, dove studiano 33 giovani di 15 nazionalità diverse, alcuni dei quali ora in periodo di missione fuori dalla Terra Santa.
Tappa importante quella sul Monte delle Beatitudini, e poi quella centro “Duc in Altum”, affidato alla Congregazione dei Legionari di Cristo, in cui ci sono diverse cappelle anche per la preghiera ecumenica. Da lì sono venuti gli studi che hanno consentito di portare alla luce anche una parte consistente dell’antico villaggio di Magdala.
Le scuole
Molte le scuole cattoliche gestite in Terrasanta, al centro anche alcuni anni fa di una contestazione sulla mancanza di finanziamenti che sembra proseguire ancora oggi. Con il Cardinale Sandri si è comunque stabilito che si può fare “di più e meglio”, andando ad “intervenire in situazioni di povertà e marginalità”, ma con la necessità che “i soggetti interessati siano ancora più responsabili, precisi e trasparenti nella rendicontazione e nella stesura dei progetti per degli interventi straordinari”.
Le attività in Terrasanta
Poi, da segnalare un incontro nel “Cenacolino” con il Patriarca Armeno di Gerusalemme, durante il quale si sono reiterati i buoni rapporti con la Chiesa Apostolica Armena, e la visita al Terra Sancta Museum.