Città del Vaticano , venerdì, 20. ottobre, 2017 13:00 (ACI Stampa).
“La diseguaglianza e lo sfruttamento non sono una fatalità”, il Papa lo ha ricordato nel suo discorso ai partecipanti all’Incontro promosso dalla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali con Oducal sul tema: “Cambiare le relazioni tra mercato, stato e società civile”.
Per il Papa occorre porre attenzione all’”aumento endemico e sistemico delle diseguaglianze e dello sfruttamento del pianeta, che è maggiore rispetto all’aumento del reddito e della ricchezza”.
Non una fatalità, “perché dipendono, oltre che dai diversi comportamenti individuali, anche dalle regole economiche che una società decide di darsi”, anche perché “Se prevale come fine il profitto, la democrazia tende a diventare una plutocrazia in cui crescono le diseguaglianze e anche lo sfruttamento del pianeta”.
Altro tema caro al Pontefice “il lavoro non degno della persona umana”. Per creare lavoro servono “persone aperte e intraprendenti” dice il Papa, “relazioni fraterne” e “ ricerca e investimenti nello sviluppo di energia pulita per risolvere le sfide del cambiamento climatico”.
Francesco si scaglia contro “le pressioni delle lobbies pubbliche e private che difendono interessi settoriali; e occorre anche superare le forme di pigrizia spirituale. Bisogna che l’azione politica sia posta veramente al servizio della persona umana, del bene comune e del rispetto della natura”.