Città del Vaticano , venerdì, 20. ottobre, 2017 16:00 (ACI Stampa).
La storia ce li racconta con fiero cipiglio a difesa del Papa nella burrasca del Risorgimento. Cinema e romanzi li vedono come ostacoli all’unità d’Italia. In effetti i gendarmi vaticani hanno avuto tante funzioni nei 200 anni della loro vita, e oggi si potrebbero definire un vero corpo di pace internazionale.
A raccontare le loro storie un libro scritto da Sandro Barbagallo e Cesare Catananti: "La Gendarmeria Vaticana. Dalle origini ai nostri giorni", Edizioni San Paolo. Per la prima volta una storia completa, ricca soprattutto di foto e documenti finora inediti.
Oltre alla ipotetica origine del compito dei gendarmi legata al potere temporale del Papa, quando l’imperatore Costantino assegnò a Papa Melchiade (311-314) e al suo successore Papa Silvestro (314-355) una scorta di militi armati per la difesa e per il servizio d’onore dei Pontefici, la parte più interessante è ovviamente quella moderna, che racconta la storia dopo il 1870.
Conclusa la lunga pagina del potere temporale, i soldati non servono più per gestire l’ordine pubblico della città di Roma: rimangono solo a difesa dei Palazzi del Papa. La persona del Pontefice poi è difesa dalla Guardia Svizzera, e così piano piano la Gendarmeria deve reinventarsi. Un primo passo nel 1929 e un altro dopo che Paolo VI scioglie i reparti militari, eccetto le Guardie Svizzere che sono legate in modo indissolubile al Papa.
Nasce un nuovo modo di essere al servizio del Papa, dello Stato della Città del Vaticano, e nel piccolo stato la Gendarmeria torna ad essere anche polizia giudiziaria.