Roma , giovedì, 4. giugno, 2015 19:40 (ACI Stampa).
Il Corpo e Sangue di Cristo sono il viatico donato ai discepoli e a noi. “Non finisce mai lo stupore della Chiesa davanti a questa realtà. Uno stupore che alimenta sempre la contemplazione, l’adorazione, la memoria”. Lo ha detto il Papa nel corso dell’omelia della Messa celebrata sul sagrato della Basilica di San Giovanni in Laterano in occasione della Solennità del Corpus Domini.
Citando il Responsorio della seconda lettura dell’Ufficio delle Letture che recita “per non disgregarvi, mangiate questo vincolo di comunione; per non svilirvi, bevete il prezzo del vostro riscatto”, Francesco ha chiesto cosa voglia dire oggi “disgregarci e svilirci”.
Secondo il Pontefice “ci disgreghiamo quando non siamo docili alla Parola del Signore, quando non viviamo la fraternità tra di noi, quando gareggiamo per occupare i primi posti, quando non troviamo il coraggio di testimoniare la carità, quando non siamo capaci di offrire speranza”.
Attraverso l’Eucarestia invece siamo in grado “di non disgregarci, perché è vincolo di comunione, è compimento dell’Alleanza, segno vivente dell’amore di Cristo che si è umiliato e annientato perché noi rimanessimo uniti. Partecipando all’Eucaristia e nutrendoci di essa, noi siamo inseriti in un cammino che non ammette divisioni. Il Cristo presente in mezzo a noi, nel segno del pane e del vino, esige che la forza dell’amore superi ogni lacerazione, e al tempo stesso che diventi comunione con il povero, sostegno per il debole, attenzione fraterna a quanti fanno fatica a sostenere il peso della vita quotidiana”.
Svilirci invece vuol dire “lasciarci intaccare dalle idolatrie del nostro tempo: l’apparire, il consumare, l’io al centro di tutto; ma anche l’essere competitivi, l’arroganza come atteggiamento vincente, il non dover mai ammettere di avere sbagliato o di avere bisogno. Tutto questo ci svilisce, ci rende cristiani mediocri, tiepidi, insipidi, pagani”.