Città del Vaticano , giovedì, 5. ottobre, 2017 13:00 (ACI Stampa).
“È urgente, intensificare lo studio e il confronto sugli effetti della evoluzione della società in senso tecnologico per articolare una sintesi antropologica che sia all’altezza di questa sfida epocale”.
Il Papa lo ha ricordato ai partecipanti alla XXIII Assemblea Generale dei Membri della Pontificia Accademia per la Vita, in corso in Vaticano dal 5 al 6 ottobre 2017, organizzata nell’ambito del Workshop sul tema: Accompagnare la vita. Nuove responsabilità nell’era tecnologica.
L’uomo, spiega il Papa si trova di fonte nuove domande su se stesso, ma oggi ci si trova anche davanti al “rapido diffondersi di una cultura ossessivamente centrata sulla sovranità dell’uomo, in quanto specie e in quanto individuo rispetto alla realtà. C’è chi parla persino di egolatria, ossia di un vero e proprio culto dell’io, sul cui altare si sacrifica ogni cosa, compresi gli affetti più cari”.
Certo, aggiunge il Papa non è si tratta “di negare o di ridurre la legittimità dell’aspirazione individuale alla qualità della vita e l’importanza delle risorse economiche e dei mezzi tecnici che possono favorirla” ma occorre non tacere sullo “spregiudicato materialismo che caratterizza l’alleanza tra l’economia e la tecnica, e che tratta la vita come risorsa da sfruttare o da scartare in funzione del potere e del profitto”.
Il Papa chiede politiche più umane e dice che è la fede cristiana che “ci spinge a riprendere l’iniziativa, respingendo ogni concessione alla nostalgia e al lamento".