Minsk , sabato, 7. ottobre, 2017 14:00 (ACI Stampa).
Il compito dei vescovi? “Vegliare sull’unità della famiglia diocesana”, “valorizzare le risorse pastorali che esistono”, aiutare a “testimoniare la parola di Dio”. Il Cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione dei Vescovi, parla con ACI Stampa a margine della plenaria del Consiglio delle Conferenze Episcopali di Europa, che si è tenuto a Minsk dal 28 settembre all’1 ottobre.
L’Europa vive una crescente secolarizzazione, forse simile a quella che lei ha sperimentato in Quebec, in Canada, con la revolution tranquille. Cosa può fare la Chiesa per contrastare questa secolarizzazione?
Una delle priorità della Chiesa è di sostenere la famiglia. E dunque, la prima cosa che devono fare i pastori è trasmettere la fede nella famiglie, e assicurarsi che ci sia una trasmissione dai genitori ai figli di questa fede. E, come dice Papa Francesco – che insiste molto su questo – magari anche poggiarsi sulla testimonianza dei nonni, fondamentale nelle famiglie dove manca un collegamento – e noi lo abbiamo sperimentato in Canada.
C’è un pericolo per la fede?
Dobbiamo essere vigilanti da tutti i punti di vista. I vescovi sono chiamati anche a guardare la qualità delle relazioni in famiglia, perché anche l’ avvengono aiuti. Ma è la fede in Dio che ci aiuta nella vigilanza, e soprattutto nell’offrire un senso alla vita dei giovani.