Minsk , giovedì, 5. ottobre, 2017 9:00 (ACI Stampa).
Una plenaria caratterizzata da un tema centrale: la necessità di “dire Gesù”, di far ripartire il continente dall’annuncio del Vangelo. Il Cardinale Bagnasco, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, ha dato così il tono di una tre giorni che ha toccato il tema dei giovani, ma anche delle istituzioni europee. Con una domanda per il futuro: quale è il ruolo della Chiesa in Europa? Il Cardinale Bagnasco lo delinea con una convinzione di fondo: che del Vangelo non si può fare a meno.
Eminenza, avete parlato in queste sessioni delle istituzioni europee. Come voi vescovi vedete il futuro dell’Europa?
Noi abbiamo parlato delle istituzioni europee, ma il nostro punto di vista è quello del continente europee, più che dell’Unione. E noi vescovi, come pastori del continente, siamo chiamati ad offrire messaggi di tipo pastorale culturale all’Europa, perché questa ritrovi se stessa e faccia un serio esame di coscienza sui propri fondamentali, su che cosa fonda l’Unione Europea.
E che missione ha l’Unione Europea?
C’è un qualcosa che viene ancora prima dell’Unione Europea, ed è appunto la missione del continente. Noi non riteniamo esaurita questa missione. E non perché consideriamo l’Europa una priorità rispetto al resto del mondo – si è ampiamente superata questa visione – ma perché ogni continente ha qualcosa di specifico, di bello da poter dire agli altri, e l’Europa non è da meno.