Roma , giovedì, 28. settembre, 2017 14:00 (ACI Stampa).
La conferenza internazionale di ACS a Roma “Iraq, ritorno alle origini” ha un grande progetto: far rifiorire la cristianità irachena. A sostenere e ad esporre la nobile iniziativa, presso Pontificia Università Lateranense di Roma, il Segretario di Stato Vaticano, il Cardinale Pietro Parolin e il Presidente internazionale di ACS, il cardinale Mauro Piacenza.
Il Progetto esposto prevede la di ricostruzione di 13.000 case danneggiate o distrutte dall’ISIS nei villaggi cristiani della Piana di Ninive. Si tratta di un vero e proprio “Piano Marshall”, il cui costo stimato è di oltre 250 milioni di dollari, e il cui scopo è riportare le famiglie cristiane di quell’area nelle loro abitazioni, abbandonate a seguito dell’aggressione dei jihadisti.
La Conferenza internazionale di ACS ha ospitato per questo eminenti rappresentanti della Santa Sede e delle Chiese irachene: Il Segretario di Stato Pietro Parolin descrive la posizione del Vaticano in merito alla situazione dei cristiani in Iraq e nell’intero Medio Oriente.
Poi l’analisi regionale di monsignor Martin Ortega, Nunzio apostolico in Iraq e Giordania, e gli aggiornamenti e le testimonianze del Patriarca caldeo di Babilonia Louis Raphaël I Sako, dell’Arcivescovo siro-cattolico di Mosul, mons. Yohanna Petros Mouche, del Metropolita siro-ortodosso di Mosul, Kirkuk e del Kurdistan, Nicodemus Daoud Matti Sharaf.
“Siamo tutti consapevoli – commenta il Segretario di Stato Parolin alla conferenza – che i conflitti e le tensioni degli ultimi anni mettono a rischio la sopravvivenza dei cristiani e la possibilità di un Medio Oriente inteso come luogo di convivenza di persone e popoli appartenenti a diversi gruppi religiosi e etnici. Pertanto la Santa Sede ribadisce continuamente: l’importanza di tutelare la presenza e i diritti dei cristiani attraverso strumenti giuridici adeguati; il diritto al ritorno degli sfollati e dei rifugiati, assicurando adeguate condizioni di sicurezza; il rispetto della libertà religiosa e, soprattutto, l’importanza dell’applicazione del concetto di cittadinanza, che implica uguaglianza nei diritti e nei doveri. Inoltre, bisogna affrontare il fenomeno del terrorismo nelle sue cause e favorire il dialogo interreligioso, la conoscenze reciproca e l’educazione”.