Minsk , mercoledì, 27. settembre, 2017 16:00 (ACI Stampa).
C’è una area nel centro di Minsk, praticamente un rettangolo, in cui si giocano storia e futuro allo stesso tempo: il Municipio al centro, un edificio classico, bianco, ripulito; sulla destra, dall’altro lato della strada, la Cattedrale cattolica del Santo Nome di Maria; sulla sinistra, verso un quartiere storico del XIX secolo, la Cattedrale Ortodossa del Santo Spirito: è tra questi tre luoghi che si snoderà la prima giornata della plenaria del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, a Minsk dal 28 settembre all’1 ottobre.
Ed è proprio in questo rettangolo che si gioca il futuro dell’Europa: la tensione verso il mondo ortodosso, in un dialogo difficile e stimolante che trova nella necessità di rimarcare le radici cristiane dell'Europa il filo conduttore; l’avvicinamento ad Est, già profetico nel CCEE che include infatti nazioni ancora fuori dall’Unione Europea, come Albania, Russia, Turchia e Bielorussia appunto; e il rapporto con le istituzioni, chiamate a comprendere come la secolarizzazione non sia la soluzione alle crisi di oggi.
Per questo, i vescovi europei si preparano ad incontrare il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko per lanciare la sfida di Dio all’Europa. E cominceranno i loro incontri con il tema dei giovani, e le esperienze dei giovani bielorussi.
Quale è l’esperienza che può arrivare da Minsk? Prima di tutto, l’esperienza di una Chiesa cattolica che vive in minoranza rispetto al mondo ortodosso, ma anche alla crescente secolarizzazione. In Bielorussia ci sono 619 parrocchie, riunite in 4 diocesi, e ci sono 35 chiese in costruzione, che si aggiungeranno a quelle già presenti per servire circa 1,4 milioni di cattolici nella nazione.
L’arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz, di Minsk, ospite di questa plenaria del CCEE, sarà chiamato a raccontare il profilo di una Chiesa che da tempo è in prima linea. E va in questa direzione l’iniziativa di stabilire un rifugio per 50 persone a Gomel, curato dalle suore di Madre Teresa e dall’impegno di associazioni di carità collegate alla Chiesa bielorussa.