Città del Vaticano , mercoledì, 27. settembre, 2017 9:00 (ACI Stampa).
Dal 17 al 25 settembre una settimana intera in Giappone, la prima volta per il cardinale Filoni Prefetto di Propaganda Fide che ha ricordato che “Iimissionari possono integrare, ma non sostituire” il lavori pastorale in un Chiesa. Fukuoka, Nagasaki, Hiroshima, Osaka, Sendai, e ovviamente Tokio le tappe del viaggio ricco di appuntamenti.
In Giappone vivono 550 mila cattolici su una popolazione di quasi 127 milioni di abitanti; 26 i vescovi, circa1500 i sacerdoti diocesani e religiosi, oltre 5 mila le suore, 26 i diaconi, 127 i seminaristi minori e maggiori e più di 1600 i catechisti.
Una presenza inferiore a quella del XVI secolo quando arrivarono i primi missionari gesuiti. Persecuzioni feroci e martirii non hanno certo facilitato la via dei cattolici. Certo, “il Vangelo va oltre le culture” ha ricordato Filoni, “Sono convinto – ha concluso - che, anche i giapponesi di oggi, abbiano sete del messaggio di Gesù, come tutti gli altri popoli del mondo”.
E alla messa a Sendai il porporato ha ripetuto: “Dio vi ama, nonostante le vostre sofferenze, non è indifferente, non si è dimenticato di voi”. Nel pomeriggio Filoni si era recato nei luoghi dove ancora sono visibili gli effetti del disastro che l'11 marzo 2011 provocò la perdita di almeno 18mila vite umane, insieme a danni inestimabili: "Perché esiste il male nel mondo?Come si può spiegare questa realtà che suscita tanta tristezza? Non sempre” ha riconosciuto il porporato “l’uomo ha una spiegazione per tutto e, a volte, il rimanere muti permette di riflettere sul fatto che, davanti al bene e al male, noi non abbiamo risposte adeguate”.
Nel seminaio di Fukuoka il cardinale ha ricordato che L'annuncio del Vangelo “è un atto di grande carità per i fratelli che attendono una luce”. L’incontro è stato un momento importante del programma della visita che il cardinale.