Città del Vaticano , martedì, 19. settembre, 2017 14:00 (ACI Stampa).
Con un motu proprio in sei articoli, Papa Francesco eleva il rango del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia e lo trasforma in un Pontificio Istituto Teologico, che porta sempre il nome del “Papa della famiglia”, che – a differenza dell’Istituto – potrà emettere titoli accademici e il cui campo di interesse sarà ampliato anche alle sfide sociali e pastorali.
Il motu proprio del Papa, pubblicato oggi, si chiama Summa Familiae Cura. Ricorda come l’Istituto sia nato nell’ambito dell’impegno di Giovanni Paolo II sulla famiglia, prima con il sinodo del 1980, poi con la Familiaris Consortio del 1981. Sottolinea che il Pontificio Istituto “ha sviluppato un proficuo lavoro di approfondimento teologico e di formazione pastorale sia nella sua Sede Centrale di Roma, sia nelle Sezioni extra-urbane, ormai presenti in tutti i continenti”. Il nome dell'Istituto sarà Pontificio Istituto Teologico per le Scienze sul matrimonio e sulla famiglia, e amplierà - spiega l'arcivescovo Vincenzo Paglia, Cancelliere dell'Istituto - gli interessi dell'Istituto anche sugli aspetti pastorali e sociali, e in particolare all'alleanza tra uomo e donna e come questa ha un impatto sulla società.
"Ci sono due termini - spiega l'arcivescovo Paglia - che in qualche modo sono una novità C’è il termine 'teologico' che sta ad indicare la dimensione ecclesiale del nuovo istituto accademico. Quindi resta la prospettiva morale, la prospettiva sacramentale, ma si irrobustisce la prospettiva biblica, la prospettiva della storia della famiglia, del diritto, e in questo senso il titolo richiama esplicitamente la dimensione ecclesiale di questo istituto a tutto tondo. E c'è il termine 'scienze', con il quale si raccoglie l'eredità dell'Istituto con la responsabilità di moltiplicarla, di allargarla."
Nel motu proprio, Papa Francesco ricorda poi il percorso sinodale di due anni sulla famiglia sotto il suo pontificato, culminato con l’esortazione post-sinodale Amoris Laetitia, che “ha portato la Chiesa a una rinnovata consapevolezza del Vangelo della famiglia e delle nuove sfide pastorali cui la comunità cristiana è chiamata a rispondere”.
La famiglia, per Papa Francesco, è centrale nei percorsi di conversione pastorale e anche nell’attività missionaria della Chiesa, e per questo si “esige che – anche a livello di formazione accademica – nella riflessione su matrimonio e famiglia non vengano mai meno la prospettiva pastorale e l’attenzione alle ferite dell’umanità”.