Città del Vaticano , martedì, 19. settembre, 2017 16:00 (ACI Stampa).
Per Papa Francesco “il centenario della morte di Santa Francesca Saverio Cabrini è uno degli eventi principali che segnano quest’anno il cammino della Chiesa, sia per la grandezza della figura che si commemora, sia per l’attualità del suo carisma e del suo messaggio, non solo per la comunità ecclesiale ma per l’intera società”. Il Pontefice esprime questo pensiero nella Lettera inviata ai partecipanti all’Assemblea Generale delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù (Cabriniane) nel centenario della morte di Santa Francesca Saverio Cabrini, Patrona dei Migranti.
Il motto dell’evangelizzatrice dei migranti era “Omnia possum in Eo qui me confortat” e questo, per Francesco, è “confermato dal sorprendente numero e dall’importanza delle opere avviate durante la sua vita, in Italia, Francia, Spagna, Gran Bretagna, Stati Uniti, America Centrale, Argentina e Brasile. “Ma l’amore per il Cuore di Cristo – spiega ancora il Pontefice - che si traduce nell’ansia evangelizzatrice, risplende nell’attenzione di Francesca Saverio Cabrini per quelle che oggi chiameremmo le periferie della storia: ad esempio, un anno dopo un crudele linciaggio di italiani, accusati di aver ucciso il capo della polizia di New Orleans, in Louisiana, Madre Cabrini aprì una casa nel quartiere italiano più malfamato”.
Per il Papa, la Santa ha saputo unire “l’attenzione alle situazioni di maggiore povertà e fragilità, come gli orfani e i minatori, a una lucida sensibilità culturale, che, in continuo dialogo con le gerarchie locali, si impegna a conservare e ravvivare nei migranti la tradizione cristiana recepita nei paesi d’origine, una religiosità talvolta superficiale ma spesso impregnata di un’autentica mistica popolare, offrendo d’altra parte le strade per integrarsi pienamente nella cultura dei paesi di arrivo, così che i migranti italiani fossero accompagnati dalle Madri Missionarie ad essere pienamente italiani e pienamente americani”.
“Le grandi migrazioni odierne - sottolinea il Pontefice argentino nella sua lettera - necessitano di un accompagnamento pieno di amore e intelligenza come quello che caratterizza il carisma cabriniano, in vista di un incontro di popoli che arricchisca tutti e generi unione e dialogo e non separazione e ostilità”.