Roma , sabato, 16. settembre, 2017 10:00 (ACI Stampa).
Durante la riunione dei presuli, svoltasi questa settimana a Zelarino (Venezia), il Patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia ha reso noto la disponibilità del pontefice “rispondendo così positivamente all'invito già da qualche tempo rivolto al Santo Padre dal Patriarca stesso anche a nome degli altri Vescovi di questa regione ecclesiastica che riunisce il Veneto, il Trentino Alto-Adige e il Friuli Venezia-Giulia”. Tale visita – spiega una nota - avrà la durata prevista di una giornata, avendo per meta Venezia dove, oltre alla celebrazione eucaristica, si terrà un evento comune che coinvolgerà tutte le diocesi del Nordest (i giovani in particolare, a cui sarà dedicato il prossimo Sinodo dei Vescovi).
A Torino l’arcivescovo, mons. Cesare Nosiglia, ha consegnato alla diocesi la lettera pastorale “Maestro, dove abiti?” rivolta soprattutto a tutti gli educatori e ai giovani. Sempre a Torino sono previste due giornate dedicate alla formazione permanente del clero: mercoledì 20 e di giovedì 28 settembre con la partecipazione, nella seconda giornata, di mons. Gualtiero Sigismondi, Vescovo di Foligno e Assistente generale dell’Azione Cattolica.
Dal Nord al Sud con il vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata dei Goti, mons. Mimmo Battaglia, che ha presentato la sua prima lettera pastorale alla diocesi dal titolo “Coraggio! Alzati, ti chiama!”. “Nello Spirito che fa nuove tutte le cose – scrive mons. Battaglia nell’introduzione – sentiamo di rendere concretamente possibile questo rinnovamento, in ascolto del Vangelo e del Magistero. Esso richiede un profondo ascolto che porti ad una conversione di criteri e di mentalità nel pensare, progettare e costruire una chiesa che sia casa e scuola di comunione, in cui ci si riconosca, ci si accolga reciprocamente con gratuità, si portino umilmente i pesi gli uni degli altri”. E, naturalmente, un tale rinnovamento non si può né improvvisare, né tantomeno si può pretendere che si realizzi in tempi brevi. Ed è proprio per questo motivo che il vescovo invita a stargli accanto “per camminare insieme, pronti a realizzare il Suo progetto, posto nelle nostre misere mani e affidato alla nostra fragile umanità”.
Avere cura di tutti e del territorio in cui viviamo significa accogliere e mettere in pratica il Vangelo con un dinamismo controcorrente e senza comprom essi, provando a vivere da testimoni credibili senza essere tentati di chiudersi in una pastorale di conservazione e di pratiche consolidate, incapaci d’incidere nella vita. “Mi sto rendendo conto – scrive il presule campano – che tale tentazione può essere liberata dalla vita di tante persone che desiderano seguire il Signore nelle contraddizioni della storia. Egli non impone pesi, non è distaccato, non giudica, non ha fretta, al contrario si ferma e offre la sua vicinanza compassionevole, quella di cui c’è bisogno per ricominciare. Su questa strada vorrei che c’incontrassimo. Una conversione pastorale e missionaria ha bisogno di artigiani di pace, cercatori di infinito e costruttori di storia e di futuro, per andare incontro ai volti segnati dalla fatica, dal dolore, dalla povertà, dall’ingiustizia sociale, dall’esclusione, dalla violenza; per andare incontro ai volti dei giovani, di tutte le famiglie e in particolare di quelle ferite, dei bambini, degli anziani, dei lavoratori e di quanti soffrono per la perdita o la mancanza di lavoro”.
Nel Lazio, l’arcivescovo di Gaeta, mons. Luigi Vari, insieme ai seminaristi diocesani, ha partecipato alla missione popolare nelle due parrocchie dell’isola di Ponza con incontri, visite alle famiglie e animazione per bambini e ragazzi della comunità dei Santi Silverio e Domitilla, guidata da don Ramon Fajardo, e della comunità di Maria Santissima Assunta in Cielo, guidata da don Salvatore Maiorana. Domenica scorsa il conferimento, da parte del vescovo, del sacramento della confermazione nel corso della celebrazione eucaristica nella Chiesa della Santissima Trinità.