Città del Vaticano , martedì, 12. settembre, 2017 9:00 (ACI Stampa).
La chiave è tutta lì, in quella parola: riconciliazione. Non solo pace, non solo accordi, ma la rinascita di un popolo che sia appunto uno. Il senso del viaggio del Papa in Colombia è semplicissimo e forte allo stesso tempo.
Lo ha detto in ogni passaggio dei suoi discorsi Papa Francesco, occorre pregare per chi non si ama, per i nemici.
Nessuna novità, nessuna rivoluzione, solo Vangelo. Spezzare la catena dell’odio è l’insegnamento di Gesù Crocifisso, anzi di Gesù nel Getsemani.
Ma l’umanità è stata sempre sorda a questo richiamo. Del resto la Colombia ora è alla prova più difficile. Deposte le armi i vecchi guerriglieri e coloro che sono stati coinvolti dalla FARC dovranno deporre la violenza dei cuori. Le vittime e i carnefici sapranno trovare la strada comune?
Il Papa ha pregato con intensità per questo, lo ha fatto nel grande incontro per la riconciliazione.: “Colombia, apri il tuo cuore di popolo di Dio e lasciati riconciliare. Non temere la verità né la giustizia. Cari colombiani: non abbiate paura di chiedere e di offrire il perdono. Non fate resistenza alla riconciliazione che vi fa avvicinare, ritrovare come fratelli e superare le inimicizie. E’ ora di sanare ferite, di gettare ponti, di limare differenze. E’ l’ora di spegnere gli odi, rinunciare alle vendette e aprirsi alla convivenza basata sulla giustizia, sulla verità e sulla creazione di un’autentica cultura dell’incontro fraterno. Che possiamo abitare in armonia e fraternità, come vuole il Signore! Chiediamogli di essere costruttori di pace; che là dove c’è odio e risentimento, possiamo mettere amore e misericordia”.