Roma , giovedì, 7. settembre, 2017 10:00 (ACI Stampa).
Benedetto XVI li ha ricevuti per 25 minuti, e ciascuno di loro ha parlato della situazione della loro Chiesa particolare, delle cause di beatificazione in corso e anche del martirio della vita quotidiana. Sono i relatori del Ratzinger Schuelerkreis, il Circolo di ex studenti di Benedetto XVI che quest’anno ha discusso di martirio e persecuzione dei cristiani. I relatori erano il vescovo Kyrillos di Assiut, monsignore Helmut Moll di Colonia, e il vescovo Manfred Scheuer di Linz. Con ACI Stampa, si sofferma sui temi dell’incontro.
Era la sua prima volta allo Schuelerkreis?
Era la prima volta che incontravo il Circolo di ex studenti di Benedetto XVI. Conoscevo il Papa emerito, prima di tutto perché, da cardinale, era responsabile delle nomine episcopali in Austria e Germania, e dunque lo incontrai prima della mia consacrazione. Poi, quando era in vacanza a Bressanone ed io ero vescovo di Innsbruck, fui invitato a pranzo da lui insieme al vescovo di Bressanone. E lui ricordava benissimo queste circostanze.
Di cosa ha parlato?
Ho parlato dei martiri di oggi, e di quelli di ieri. Sono il postulatore della causa di beatificazione di Franz Jagerstatter, un contadino che si oppose al nazismo, e ho parlato della sua vita e di altri martiri del nazismo, e anche di Joseph Mayr Nusser, beatificato lo scorso marzo. Ma ho parlato anche della mia esperienza in Iraq. Ho visitato l’Iraq e la Valle di Ninive nel febbraio 2017, abbiamo celebrato una Messa per quanti sono ritornati, abbiamo cominciato ad aiutare a costruire una chiesa.