Città del Vaticano , sabato, 2. settembre, 2017 12:35 (ACI Stampa).
“Il dialogo interreligioso, fatto di contatti, incontri e collaborazione, è così un compito prezioso e gradito a Dio, una sfida protesa al bene comune e alla pace”. Papa Francesco accoglie cosi i partecipanti del “Korean Council of Religious Leaders” giunti a Roma in Udienza al Palazzo Apostolico per un pellegrinaggio interreligioso.
Per Francesco “il dialogo di cui abbiamo bisogno non può che essere aperto e rispettoso al tempo stesso; solo così sarà fruttuoso”.
“Aperto, cioè cordiale e sincero – spiega il Pontefice - portato avanti da persone che accettano di camminare insieme con stima e franchezza. Rispettoso, perché il rispetto reciproco è la condizione e, allo stesso tempo, il fine del dialogo interreligioso: infatti è rispettando il diritto alla vita, all’integrità fisica e alle libertà fondamentali, come quella di coscienza, di religione, di pensiero e di espressione, che si pongono le basi per costruire la pace, per la quale ciascuno di noi è chiamato a pregare e agire”.
Per il Papa gli impegni condivisi sono su vari temi: la sacra dignità della persona, la fame e la povertà, il rifiuto della violenza, in particolare quella commessa profanando il nome di Dio e dissacrando la religiosità umana, la corruzione che alimenta ingiustizie, il degrado morale, la crisi della famiglia, dell’economia, dell’ecologica e, non ultima, della speranza.
Conclude Francesco il suo discorso: “In questo senso ai Leader religiosi è chiesto di aprire, favorire e accompagnare processi di bene e di riconciliazione per tutti: siamo chiamati a essere banditori di pace, annunciando e incarnando uno stile nonviolento, uno stile di pace, con parole che si differenziano dalla narrativa della paura e con gesti che si oppongono alla retorica dell’odio.”