Rimini , martedì, 22. agosto, 2017 12:30 (ACI Stampa).
“Educare all’apertura rispettosa e al dialogo sincero con l’altro, riconoscendone i diritti e le libertà fondamentali, specialmente quella religiosa, costituisce la via migliore per edificare insieme il futuro, per essere costruttori di civiltà. Perché l’unica alternativa alla civiltà dell’incontro è la inciviltà dello scontro, non ce n'è un'altra.
E per contrastare veramente la barbarie di chi soffia sull’odio e incita alla violenza, occorre accompagnare e far maturare generazioni che rispondano alla logica incendiaria del male con la paziente crescita del bene: giovani che, come alberi ben piantati, siano radicati nel terreno della storia e, crescendo verso l’Alto e accanto agli altri, trasformino ogni giorno l’aria inquinata dell’odio nell’ossigeno della fraternità”: così aveva detto papa Francesco ai partecipanti alla conferenza internazionale per la pace a Il Cairo lo scorso aprile.
Partendo dal discorso papale il Meeting dell’Amicizia tra i popoli, in svolgimento a Rimini, dedica un incontro sul tema ‘Quando le religioni generano una speranza: il Papa in Egitto’, venerdì 25 agosto, al quale partecipano Sayed Mahmoud Aly, direttore editoriale del quotidiano ‘Al-Ahram’; Mostafa El Feki, direttore della Biblioteca di Alessandria; Javier Prades López, rettore dell’Università San Dámaso di Madrid. Ed una mostra intitolata ‘Nuove Generazioni. I volti giovani dell’Italia multietnica’, curata da Andrea Avveduto, Letizia Bardazzi, Alessandra Convertini, Wael Farouq, Jacopo Fusi, Giacomo Gentile, Cristina Giuliani, Giovanni Lucertini, Gianni Mereghetti, Giorgio Paolucci, Elena Puncioni, Margherita Tassi con un gruppo di Studenti Universitari di Bologna e Milano.
Per farci spiegare queste scelte abbiamo contattato il prof. Wael Farouq, docente di Lingua e letteratura araba all’Università Cattolica di Milano, che è stato docente anche all’Università Americana del Cairo e Straus Fellow allo Straus Institute for the Advanced Study of Law and Justice di New York: “Il suo messaggio al popolo egiziano ha avuto un impatto magnifico. Non sono qui da diplomatico, ha detto, ma per incontrarvi. Tocca a tutti noi e le occasioni sono innumerevoli e le varie modalità e forme della presenza generano speranza”.
A proposito dell’incontro di venerdì prossimo ha spiegato chi sono gli invitati: “Quest’anno al Meeting non sono stati invitati i leader religiosi, ma alcuni interpreti, intelligenti e autorevoli, del cuore della società egiziana. Sayed Mahmoud Aly, direttore editoriale di Al-Ahram, è uno dei giornalisti più preparati e ascoltati del Paese. E’ stato molto colpito dall’impatto popolare della visita e ne racconterà le conseguenze nel linguaggio del giornalismo egiziano. Mostafa El Feki è il direttore della Biblioteca di Alessandria: ha proposto al governo di divulgare il discorso del Papa nelle scuole pubbliche, affinché tutti i ragazzi egiziani conoscano quelle parole. Don Javier Prades López spiegherà la metodologia del Papa, che consiste appunto nell’aprire spazi, tra cristiani e musulmani, ed essere presente”.